Pubblicato il 29/11/2016, 19:32 | Scritto da Andrea Amato

Anteprima TvZoom – Siamo stati nello studio avveniristico di Dance Dance Dance

Anteprima TvZoom – Siamo stati nello studio avveniristico di Dance Dance Dance
In esclusiva siamo stati andati a guardare dietro le quinte del nuovo talent show di FoxLife, in partenza il 21 dicembre, a Cinecittà World alle porte di Roma. Ecco cosa abbiamo scoperto e fotografato.

Esibizioni di ballo con la realtà aumentata: Dance Dance Dance manderà in pensione i vecchi format?

Cinecittà World, il parco a tema alle porte di Roma, è anche la location che ospita lo studio avveniristico di Dance Dance Dance, il nuovo talent show di FoxLife, in onda dal 21 dicembre in prima serata con 12 puntate da 55 minuti ciascuna. Prodotto dalla Toro di Marco Tombolini e Pasquale Romano, il programma è stato inventato da John De Mol, padre del Grande Fratello e di The Voice, per capirci. In gara, nella versione italiana, ci saranno Claudia Gerini accompagnata dall’attore Massimiliano Vado, Tania Cagnotto con il tuffatore Giovanni Tocci, le star di Violetta Clara Alonso e Diego Dominguez, l’attore Raniero Monaco di Lapio con la compagna Beatrice Olla, il rugbista Mirco Bergamasco e la moglie scrittrice Ati Safavi e la fashion blogger Chiara Nasti con il collega Roberto De Rosa. Conducono Andrea Delogu, sempre più volto di punta di Fox, e Diego Passoni, speaker di Radio Deejay. In giuria Luca Tommassini, Vanessa Incontrada e Timor Steffens, coreografo e ballerino (il film This is it su Michael Jackson parte proprio con un suo primo piano), giudice anche nell’edizione originale olandese e in quella inglese, che partirà nel 2017.

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Pasquale Romano di Toro in regia

E fin qui più o meno si sapeva già tutto, compresa la tecnologia utilizzata per le esibizioni: la realtà aumentata, ovvero complesso ambiente 3D in cui elementi virtuali vengono aggiunti al soffitto, alle pareti, al pavimento, nonché a oggetti presenti nell’ambiente reale su cui è applicata.  Per ogni progetto 3D sono state necessarie circa 24 ore di preparazione e altre 8 per il posizionamento delle macchine in studio e la calibrazione. I protagonisti, quindi, balleranno “nel futuro”, ricostruendo coreografie di film o videoclip memorabili “del passato”. Due mesi di preparazione e altri due di produzione del programma, per un totale di 5 ore di prove al giorno: «La differenza con gli altri talent è il culo incredibile che si fanno i concorrenti», dice con una punta di orgoglio Marco Tombolini. Non è una gara di ballo a due, come siamo abituati a vedere in televisione, ma vere e proprie coreografie stratosferiche, con un corpo di ballo formato da 30 ballerini, guidati dal direttore artistico Emanuele “Laccio” Cristofoli e da quattro coreografi.

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Lo studio con i tre giudici: da sinistra Timor Steffens, Vanessa Incontrada e Luca Tommassini.

Lo studio, che ospita 400 persone di pubblico, interagisce continuamente con il backstage, dove i protagonisti attendono di esibirsi davanti ai giudici, che esprimono un voto da 1 a 10 (decimali compresi). Le ultime due coppie delle classifiche parziali finiscono di volta in volta nella Danger Zone, per affrontarsi poi nel Dance Off, ovvero la prova a eliminazione. Fino a quando ne resterà una sola, la vincitrice ovviamente.

Luca Tomassini, dopo dieci anni passati dietro le quinte di X Factor (di cui è direttore artistico), ha assimilato alla perfezione liturgia e grammatica del talent show che, abbinato alla sua esperienza come coreografo, lo fanno il giudice perfetto per questo show. Diverso il contributo di Vanessa Incontrada, che giudica maggiormente con lo sguardo dell’uomo della strada, quello della non addetta ai lavori, esprimendo un giudizio di pancia, non dettato dalla conoscenza della materia. Ma come buca lei il video e il cuore del pubblico, poche ce ne sono in circolazione. Il terzo giudice, Timor Steffens, dà sicuramente un tocco di internazionalità al tavolo, anche perché si esprime un po’ in italiano e un po’ in inglese, coadiuvato nella traduzione dai bravi e freschi conduttori. Ma non vi aspettate un prodotto da tv satellitare un po’ fighetto, tutt’altro, gli spunti di polemica e battibecchi, che danno il sale (e il pepe) al formato del talent nella tv generalista, non mancheranno. Come abbiamo potuto vedere con i nostri occhi.

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Il palco di  con la realtà aumentata

Abbiamo assistito alla lavorazione di una puntata (neanche sotto tortura vi diremo cosa succederà durante la gara), ma la sensazione che abbiamo avuto è che si avranno puntate di un’ora (finalmente, invece di quelle interminabili e lente dirette da 4 ore), che rasenteranno la perfezione. Insomma: se conducessimo un programma di danza dal 2005 (quindi vecchio di 12 anni), inizieremmo a preoccuparci, perché da quello che abbiamo visto, forse, per alcuni è arrivata l’ora di andare in pensione.

 

Twitter@andreaaamato

 

(Nella foto in apertura il cast di Dance Dance Dance)