Pubblicato il 10/11/2016, 17:35 | Scritto da Gabriele Gambini

Milly Carlucci: Vedrei bene Ballando con le stelle anche nella prima serata di venerdì

Milly Carlucci: “In passato sono stata vicina alla conduzione di Domenica In. Confronti tra Ballando e Dance Dance Dance? Sono format molto diversi”

A vederla lì, all’Auchan di Monza, seduta al banco degli esaminatori di Ballando on the road: in cerca di talenti, si capisce perché la chiamino “Il soldatino”. Milly Carlucci passa in rassegna centinaia e centinaia di aspiranti ballerini. Professionisti, amatori, moltissimi adolescenti. Dalle 13 alle 21 di una domenica densa di pubblico assiepato alle sue spalle. Senza un solo minuto di pausa. Quando la giornata volge al termine, trova ancora il tempo per scattare selfie e dispensare sorrisi ai fan.

Come fa a non stancarsi?

Le ha viste, tutte quelle persone radunate per assistere alle esibizioni? Sono venute apposta, non potrei deluderle. Se non fossi animata dalla passione per quello che faccio, dovrei cambiare mestiere.

Ballando on the road è l’appuntamento itinerante in sei tappe live che anticipa il ritorno di Ballando con le stelle. Dopo Monza, Mestre (12-13 novembre), Napoli (19-20 novembre), Catania (26-27 novembre), Brindisi (3-4 dicembre) e Roma (10-11 dicembre).

Si sono presentati moltissimi aspiranti fin dalla prima tappa. Provenienti dalle più svariate località d’Italia. Il ballo aggrega. Come il calcio. Puoi adattarlo a tutte le età e a tutte le condizioni fisiche. La particolarità è che, dietro a ogni provinato, si nasconde un vissuto particolare. Ballando è anche questo. Cerchiamo storie da raccontare.

Cercate anche di allestire un cast di vip competitivo. Qualche nome è già saltato fuori: Fabio Basile, Vanessa Ferrari. Conferma?

Sono direttore artistico del programma. Significa un impegno costante tutto l’anno. Tante piccole sfide da affrontare quotidianamente. Telefonate, accordi, ricerche, impegni dei potenziali concorrenti da incastrare. Davanti al mio ufficio si piazza sempre qualche “piccola vedetta lombarda” in cerca di scoop. Ma aver parlato con dei personaggi non significa automaticamente averli già selezionati. Tra qualche settimana ci sarà un quadro più chiaro della situazione.

Altri nomi potenziali?

Ci sono ma, se li facessi ora, rischierei di bruciarli.

Il format cerca ogni anno spunti di rinnovamento.

Una novità televisiva importante sarà un maggior contatto con la gente. Storie da raccontare, un’empatia diretta con chi ci guarda. Il restyling c’è, di anno in anno. Non potremmo fare altrimenti. Nonostante un budget più basso rispetto alle prime edizioni.

A proposito di budget. Come ci si trova nella Rai attuale?

La Rai è un’azienda sotto la lente d’ingrandimento. Da sempre. A prescindere dal colore politico dei governi in carica e dalle dirigenze che ne conseguono. La sfida vera quest’anno è conciliare l’esigenza di rinnovamento coi nuovi criteri di spesa.

E sul piano della resa televisiva?

Credo ci si debba aspettare una Rai capace di parlare alle nuove generazioni. La scommessa sarà catturare il pubblico dai 15 ai 40 anni. Quelli che fruiscono del mezzo tv anche attraverso altri device.

Che ricordi ha delle undici edizioni di Ballando con le stelle?

La prima edizione non si scorda mai. Fu un salto nel buio. Ricordo l’anno di Emanuele Filiberto. Il suo annuncio diede luogo a pareri controversi. Poi fu adottato dal pubblico. Oppure la presenza di Giusy Versace. Ma anche Barbara De Rossi: Ballando la aiutò a cambiare marcia, a guardare alla sua carriera da una prospettiva nuova.

Il suo programma serve anche a questo? A dare nuovi spunti professionali ai vip?

O a mostrarli da luci inedite. Pensiamo ad Asia Argento. Dark, algida. Poi arriva da noi e mostra un lato colorato, del tutto nuovo. Giulio Berruti, da principe azzurro belloccio a uomo d’azione ruvido in Squadra Antimafia. Michele Morrone, che ora sta lavorando alla fiction Sirene. Noi accendiamo con veemenza la luce attorno al partecipante. Ma non scaviamo nel torbido. Con garbo, valorizziamo ciò che ha di volitivo. Garantendo un processo di immedesimazione con gli spettatori.

Quest’anno il pubblico avrà diverse possibilità di scelta, in tema di ballo. Pensi a Dance Dance Dance, annunciato su FoxLife.

Conosco la versione olandese di Dance Dance Dance. È molto diversa da Ballando con le stelle. Stiamo parlando di realtà completamente differenti per approccio e contenuti.

Però ci sarà la tradizionale sfida con la prima serata di Canale 5.

Il problema è che noi cominciamo quando su Canale 5 sono già partiti da diverse puntate, conquistandosi la fidelizzazione di una fetta di pubblico. In questo senso, è una sfida impari, o meglio, una non sfida. Tra concorrenza e fuoco amico, il confronto è sempre denso e stimolante. Sarei felice di dare al programma una prima serata più riposante.

Per esempio, quale prima serata?

Il venerdì sera sarebbe perfetto. Da un lato, perché molte scuole fanno la settimana corta, ci agevolerebbe come target di pubblico. Dall’altro, perché gli spettatori appassionati, quelli che fanno danza a livello amatoriale, spesso hanno delle esibizioni proprio al sabato sera. Succede quindi che ci guardino nei giorni successivi alla messa in onda e non nel momento di flusso. Il dato sommatorio sulle repliche è da tenere in conto.

Coltiva ancora il sogno del ritorno alla fiction?

Mi sono cimentata con la fiction tanti anni fa. Da parecchio tempo sono conduttrice e direttore artistico di Ballando ed è un lavoro che mi assorbe tutto l’anno. In più, quest’anno, sono riuscita a fare lo speciale con Giorgio Albertazzi, ci tenevo molto, ero a conoscenza delle condizioni di salute di Giorgio, e la Partita della pace. Come si dice dalle mie parti: in una bottiglia da un litro, la capienza è solo di un litro. Fare di più, oggi, sarebbe impensabile.

Il riposo, durante l’anno, non arriva mai?

Arriva quando vado a Londra a trovare i miei figli. Ma, anche lì, sono sempre attaccata al telefono. E loro mi rimproverano per questo.

Ma se fosse possibile fare di più, professionalmente parlando?

Mi sono sempre cimentata con la prima serata. Le altre fasce orarie sarebbero un mondo nuovo da esplorare.

Per esempio quella pomeridiana?

In passato sono stata molto vicina a Domenica In. Poi, per una concatenazione di situazioni, la cosa non andò in porto.

Sta guardando la nuova Domenica In?

Fa sempre piacere vedere Pippo Baudo in tv.

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Gabriele Gambini

 

(Nella foto Milly Carlucci)