Pubblicato il 18/10/2016, 16:32 | Scritto da Tiziana Leone
Argomenti: , ,

Report, Fazio e Saviano: quando su Rai 3 gli ascolti tornano

Dalla politica alla stampa, il coro è unanime: Rai 3 affonda con i suoi ascolti. In realtà la rete diretta da Daria Bignardi non naviga in acque così agitate. Ma nessuno se ne accorge

Non di sola Politics è fatta Rai 3. È vero che la trasmissione di Gianluca Semprini è stata sbandierata come la grande novità della rete, ma è altrettanto vero che lo spostamento di Report al lunedì sera, altra novità accolta da molti come il tentativo di boicottare il programma di denuncia di Milena Gabanelli, si è rivelata invece una mossa vincente. Si erano disegnati loschi scenari politici e giochi di potere per abbattere la giornalista e la sua spigolosa trasmissione, già spostata al lunedì tre anni fa dall’allora direttore Andrea Vianello, con risultati poco convincenti. Si era ipotizzato che nella scelta ci fosse lo zampino di Fabio Fazio, promosso a re della domenica sera con l’aiuto del suo potente agente Beppe Caschetto, guarda caso agente della stessa Daria Bignardi, direttore di Rai 3. E invece dopo le prime due puntate lasciamo a voi il giudizio: quest’anno l’ascolto medio di Report è stato di 2.607.000 spettatori, con una share del 9,97%, nell’autunno del 2015 quando andava in onda di domenica sera, è stato di 1.981.000 spettatori con una share dell’8,13%. La differenza è di 626 mila spettatori, con l’1,84% di share in più.

Nel confronto diretto tra le prime due puntate di Report, la scelta della Bignardi non sembra dunque esser stata così azzardata. Considerato anche che domenica sera Fazio con Che fuori tempo che fa ha ottenuto quasi due milioni e mezzi di spettatori, con una share vicino al 10%, il gioco delle pedine nello scacchiere del palinsesto si rivela quasi inattaccabile. E se a questo aggiungiamo che ieri in seconda serata su Rai 3 la replica del documentario di Pif su Roberto Saviano con 1.443.000 spettatori ha messo ko il Live del Grande Fratello Vip, fermatosi a 1.008.000, possiamo concludere che se Daria Bignardi non avesse creato Politics ora sarebbe in una botte di ferro.

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Milena Gabanelli)