Pubblicato il 27/09/2016, 13:34 | Scritto da La Redazione
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Rcs: Cairo aumenta il cda a 11 membri e lo blinda

Rcs, Cairo parte con una sorpresa. Aumenta i posti per “blindare” il nuovo cda

Rassegna stampa: La Repubblica, pagina 26, di Giovanni Pons.

Le poltrone salgono da 9 a 11 e così l’editore avrà tutti i suoi manager in consiglio.

Urbano Cairo al suo debutto nell’assemblea Rcs comincia con un colpo a sorpresa: propone 11 consiglieri invece dei 9 che tutti si aspettavano. «È per dare più spazio alle minoranze», dice di fronte al consesso. In realtà, è una mossa frutto di un calcolo ben preciso: poiché per legge tutte e quattro le donne devono essere espresse dalla lista di maggioranza, mantenendo il cda a 9 avrebbe dovuto rinunciare a un consigliere uomo a lui vicino, probabilmente Stefano Simontacchi. Invece, aumentando a 11 il numero totale entra in cda il quarto nome della lista di minoranza, una donna, Veronica Gava, banker di Mediobanca nel team di Clemente Rebecchini. E così Cairo ottiene di avere a fianco a sé tutti i suoi uomini più fidati. Si vedrà poi se tutti remeranno dalla stessa parte, come si augura l’editore abituato ad ascoltare tutti ma a prendere le decisioni in completa autonomia, come ha dimostrato anche ieri. Avere in consiglio tre azionisti come Diego Della Valle, Marco Tronchetti Provera e Carlo Cimbri, non sarà una passeggiata per Cairo, che però potrà appoggiarsi a Gaetano Micciché, presidente di Banca Imi e primo creditore del gruppo Rcs, visto che Intesa ha ancora 200 milioni di prestiti verso il gruppo sui 410 totali.

Già alla prima riunione del cda, giovedì o venerdì, nel quale Micciché dovrebbe essere nominato vicepresidente, si capiranno i rapporti di forza. In ogni caso, con 7 consiglieri su 11, qualsiasi decisione dovrebbe essere blindata a favore di Cairo, il quale, rispetto alle battagliere dichiarazioni di luglio, quando doveva fare marketing per la sua Opas, ha corretto il tiro. Rispetto a «bisogna fare presto, i tagli nei primi 100 giorni sono fondamentali» oggi Cairo dice che sta studiando la situazione e che è presto per un piano industriale, prima motivare la squadra dimostratasi disponibile. Le indiscrezioni dicono che sfoltirà i manager e gli amministrativi, ma non toccherà i giornalisti. Così come ha preso tempo sul “cut price” del Corriere della Sera volto a riconquistare lettori, mentre ha deciso di non fare marcia indietro sul “paywall” del sito internet poichè non ha riscontrato importanti perdite di traffico. Ma non ditegli che predilige la carta al digitale, come ha fatto nella sua casa editrice. La cannibalizzazione di internet in Rcs sulla carta è già avvenuta e serve un equilibrio per valorizzare entrambi. Più facile a dirsi che a farsi.

 

(Nelle foto Urbano Cairo)