Pubblicato il 24/08/2016, 17:34 | Scritto da La Redazione

Michele Anzaldi: Rai, il grande bluff delle Olimpiadi

Michele Anzaldi: Rai, il grande bluff delle Olimpiadi
Il direttore generale Campo Dall'Orto esulta per gli ascolti record, ma i conti non tornano. Anzaldi (Vigilanza): “Al Dg hanno fornito dati sbagliati”. Così Antonio Angeli sul quotidiano “Il Tempo”.

Se la Rai moltiplica gli spettatori di Rio

 

Rassegna stampa: Il Tempo, pagina 7, di Antonio Angeli.

Il direttore generale Campo Dall’Orto esulta per gli ascolti record, ma i conti non tornano. Anzaldi (Vigilanza): “Al Dg hanno fornito dati sbagliati”.

Secondo Viale Mazzini «oltre 42,3 milioni di italiani hanno seguito il “romanzo multimediale” di Rio 2016». Ma il deputato del Pd, Michele Anzaldi, denuncia: «Al direttore generale Campo Dall’Orto hanno fornito cifre sbagliate. I dati reali dicono che Rio ha fatto registrare gli ascolti più bassi delle ultime due edizioni dei Giochi Olimpici. Il sipario sulle Olimpiadi si è chiuso e Mamma Rai esulta per gli «eccezionali» ascolti. Il segretario della Vigilanza Michele Anzaldi contesta le cifre e comunque c’è poco da festeggiare, rispetto ai precedenti eventi olimpici l’audience è in picchiata. «Straordinario successo per il racconto delle Olimpiadi offerto dalla Rai annuncia Viale Mazzini oltre 42,3 milioni di italiani hanno seguito il “romanzo multimediale” di Rio 2016. A raccontare le storie, le medaglie, i personaggi, i trionfi e le sconfitte un’ampia narrazione per immagini (quasi 1.200 ore su Rai 2 e i canali di RaiSport, tutto in HD) e radiofonica (150 ore di programmazione dedicata), oltre allo streaming dei siti e dell’app RaiRio2016 (circa 800 mila download per l’app, 4 milioni di browser unici collegati su tutte le piattaforme) e i contenuti dei social network (49 milioni di visualizzazioni dei video, fonte Facebook Analytics), tutto realizzato grazie alla passione e alla professionalità di giornalisti, inviati e tecnici del servizio pubblico».

«Il dg Rai Antonio Campo Dall’Orto – ribatte Anzaldi – ha entusiasticamente annunciato urbi et orbi che le Olimpiadi sono state viste da 42,3 milioni di italiani. Secondo l’Istat, al primo gennaio 2016 gli italiani erano 55,6 milioni. Ora, considerando gli italiani all’estero in vacanza o per lavoro, i ricoverati, i moribondi, i bambini etc., secondo il dg Rai tutti gli italiani nessuno escluso sarebbero stati per l’intero mese di agosto davanti alla tv. Con tutta la buona volontà il dato non è credibile, anzi un po’ scorretto». E prosegue: «È evidente che è la somma dell’audience medio giornaliero, e quindi se per esempio un italiano ha visto le Olimpiadi 6 volte, significa che è stato conteggiato 6 volte e così tutti gli altri olimpiadi-dipendenti. I dati veri dicono invece che è stato l’ascolto più basso delle ultime (Pechino 2008, Londra 2012), dunque anche quelle di Londra delle quali la Rai peraltro non aveva tutti gli eventi né l’esclusiva (Sky aveva ceduto a Rai solo 300 ore di diretta)».

Il rilevamento Rai riguarda il numero di telespettatori che, nell’arco di tutte le giornate di giochi olimpici, sono stati davanti alla tv per almeno un minuto. Un dato che non spiega quanto è andata male questa olimpiade sul piano degli ascolti. I tempi sono cambiati, lo stile di fruizione dei programmi anche, comunque il paragone con le due precedenti olimpiadi è tragico. La cerimonia di apertura di Pechino 2008, quattro ore di diretta trasmesse da Rai 2, totalizzò 5.439.000 spettatori con il 49,30% di share. Quattro anni dopo, Londra 2012, fece registrare, in termini di ascolti, il risultato più alto di sempre nell’era dell’Auditel: Rai 1 durante la lunga diretta fu seguita da 5.531.000 telespettatori con uno share del 42,59%. Il dato della diretta della cerimonia di apertura di Rio 2016 su Rai 2 è desolante: 1.646.000 spettatori con uno share del 31,96%.

Il fuso orario di Rio non ha aiutato (ma nemmeno quello di Pechino è favorevole), la trasmissione è iniziata dopo la mezzanotte, comunque aggiungendo il dato di Rai Sport 1 (330 mila spettatori, 6,40% di share) e anche quello della replica la situazione migliora di poco. L’unico dato veramente positivo ottenuto dalla Rai è quello dei social, per i quali è stato fatto un lavoro specifico e attento. Campo Dall’Orto ha sottolineato le molte iniziative digitali definendo Internet «la nuova frontiera». Se il trend degli ascolti nell’immediato futuro resterà questo il web, più che una frontiera, per la Rai sarà uno sbocco doveroso. E necessario.

 

(Nell’immagine il logo di Rio 2016)