Pubblicato il 25/07/2016, 14:34 | Scritto da La Redazione

Dacia Maraini: Il messaggio d’amore di Letizia Leviti

Perché abbiamo bisogno del suo messaggio d’amore

 

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 21, di Dacia Maraini.

Questo saluto razionale e modesto è un esempio di purezza E colpisce ancora di più in una stagione di attrazione per la morte.

L’ultimo messaggio vocale lasciato alla sua redazione da Letizia Leviti, la giornalista di Sky Tg24 morta sabato, ha una forza che ci riguarda tutti. Vi invito ad andarlo a sentire. Ascoltandolo mi è venuta spontanea la voglia di abbracciarla, ma non potendolo fare, le scrivo una lettera-abbraccio che spero la raggiunga da qualche parte.

Cara Letizia, ma allora è vero quello che dicevano i romani: muore giovane chi è caro agli dei! Hanno bisogno, quelle creature imperfette troppo simili a noi, di trovarsi vicino delle persone generose, rette e coraggiose come te. Chissà se in questo momento ti stanno offrendo un buon bicchiere di vino addolcito dal miele. Io non ti ho mai conosciuta, ma ascoltando la tua voce umile, gentile e pensosa mi è sembrato di averti accanto. Sarei rimasta ore a riflettere sulle tue parole che sono serene e dispensano serenità in un momento così drammatico in cui la morte ti sta portando via, come si portano via, senza nessuno scrupolo, tanti giovani innocenti. Il mondo sarebbe decisamente migliore se tutti coloro che sono vicini alla fine si comportassero con la tua grazia. So bene che la malattia è una cosa e la scelta della morte propria e altrui per rancori sepolti e rabbia contro il mondo è ben altra cosa. Ma se in questi giorni di innamoramento della morte, tu avessi potuto parlare a chi sta male, a chi vuole morire e uccidere nello stesso tempo, sono sicura che avresti potuto fermarlo. Perché è l’esempio che galoppa, l’emulazione che prende alla gola.

Il tuo razionale e modesto addio assomiglia, nella sua purezza e determinazione, all’addio di Olimpia De Gouge che andò docile alla ghigliottina sapendo che la carta dei diritti delle donne che aveva redatto era la cosa giusta da fare. Anche tu dici che bisogna dire la verità a chi legge, non ingannarlo mai. Il lavoro, ripeti, è ricerca della verità, quindi dubbio, fatica, riflessione, senso della responsabilità. Ed è straordinario che non si avverta nessun rancore, nessuna rabbia, nessun ricatto sotteso nella tua bella voce che si commiata. «Vi lascio qualcosa di me», dici sorridente, «non ho tanta voglia di andarmene, ma devo farlo, la vita non la decidiamo noi, però non vi lascio del tutto, ruzzolerò da qualche pagina di giornale, vedrete e vi ricorderete di me». Sta a noi infatti farti vivere e tenerti qui in terrazzo, anche se il tuo corpo è volato via. Perché abbiamo tanto bisogno di esempi di umiltà, saggezza e coraggio. Ma soprattutto abbiamo bisogno di amore per il mondo, per gli altri, per le cose, come dici tu, Letizia che sei morta ieri lasciandoci tutti più soli. Grazie di cuore per averci consegnato questo esempio di ferrea e dolcissima serenità.

 

(Nella foto Letizia Leviti)