Pubblicato il 24/07/2016, 12:00 | Scritto da La Redazione

Stipendi Rai: Operazione trasparenza. Ecco nomi e cifre

Stipendi Rai: Operazione trasparenza. Ecco nomi e cifre
A poche ore dal piano per la trasparenza di viale Mazzini, che prevede la pubblicazione online degli stipendi dei dipendenti - star escluse, giornalisti inclusi -- che guadagnano oltre i 200 mila euro, e dei consulenti che sforano gli 80 mila, filtrano, inevitabili, le indiscrezioni. Così su Il Corriere della Sera.

L’ad Antonio Campo Dall’ Orto prenderebbe circa 650 mila euro. Monica Maggioni ai 270 mila di base aggiungerebbe i 66 mila di emolumento presidenziale.

 

 

 

Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 1, di Giovanna Cavalli

 

Operazione trasparenza Ecco nomi e cifre

La Rai rivela gli stipendi sopra i 200 mila

 

Gli stipendi della Rai oltre i 200 mila euro saranno messi online domani a mezzogiorno, come impone la legge. Ma iniziano a filtrare i nomi di chi sarà nella lista. Compresi i consulenti che sforano gli 80 mila.

 

ROMA A poche ore dal piano per la trasparenza di viale Mazzini, che prevede la pubblicazione online degli stipendi dei dipendenti – star escluse, giornalisti inclusi — che guadagnano oltre i 200 mila euro, e dei consulenti che sforano gli 80 mila, filtrano, inevitabili, le indiscrezioni.

Si tratta di una procedura imposta dalla legge di riforma della Rai, perciò non si scappa.

Tutto doveva essere annunciato domani a mezzogiorno in cda, ma le voci corrono da parecchio. Alcune scendono direttamente dai piani alti. Dell’ ad Antonio Campo Dall’ Orto è stato scritto più volte, mai smentito, che prenderebbe circa 650 mila euro. Monica Maggioni ai 270 mila di base aggiungerebbe i 66 mila di emolumento presidenziale.

Raffaele Agrusti, capo delle Finanze, starebbe sui 350, Guido Rossi, braccio destro di Campo Dall’ Orto, intorno ai 200, il direttore di Rai Digital Gian Paolo Tagliavia sui 280, Carlo Verdelli, direttore dell’ informazione più o meno 300 mila (ma zero benefit), il suo vice per il web Diego Antonelli 230, gli stessi che incassa l’ editorialista Francesco Merlo, su cui il cda ha fatto ostruzionismo perché già pensionato, preso con contratto da consulente esterno. Massimo Coppola, consulente editoriale molto vicino a Campo Dall’ Orto, è quotato a 200 mila, Giovanni Parapini, responsabile di comunicazione e relazioni esterne, oscillerebbe intorno ai 250.

Si sa, il tetto dei 240 mila euro dell’ epoca Gubitosi (l’ ex dg che poi ad alcuni lo rialzò, ma lo mantenne per sé fino all’ uscita di scena) è saltato da un pezzo, da quando l’ azienda emise i bond e con questo in automatico si sottrasse all’ obbligo. Tra i direttori di rete, il meno costoso è quello di Raiuno, Andrea Fabiano, che non arriverebbe ai 200 mila, mentre Ilaria Dallatana (Raidue) e Daria Bignardi (Raitre) sfiorano i 300, come l’ ex Andrea Vianello (dicono 320) ancora in attesa di ricollocazione adeguata. Quello di Raisport, Gabriele Romagnoli, ne prenderebbe 220 (il suo predecessore, Carlo Paris sui 170), il responsabile dei palinsesti Giancarlo Leone tra i 300 e i 340. Il direttore del Tg1 Mario Orfeo sarebbe inquadrato sui 310, quelli di Tg2 e Tg3 , Marcello Masi e Bianca Berlinguer, sui 270.

Secondo il sito Dagospia , che riporta altre cifre, l’ ex direttore di servizi parlamentari Anna La Rosa guadagnerebbe 240 mila euro, Carmen Lasorella, ex volto del Tg2 ora inutilizzato, 200 mila, il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta 270, il presidente di Rai Pubblicità Antonio Marano 390 (ma sono 360), il direttore delle risorse televisive Andrea Sassano 220, il direttore del canone Marco Zuppi 240, Tiziana Ferrario 238, Francesco Pionati 200.

Gli emolumenti sono lordi e, come ha spiegato più volte la Rai, si tratta di cifre di mercato, anzi calmierate rispetto agli equivalenti di qualunque azienda privata. Ma per i nuovi arrivati dall’ esterno – e il dato non compare nelle tabelle – lo stipendio si compone anche di una parte variabile, un plus del 10/20 per cento, legata al raggiungimento di certi obbiettivi non specificati. Tra i 20 ai 60 mila euro extra.

Inoltre molti non hanno un contratto triennale, ma a tempo indeterminato: tra questi ci sarebbero Agrusti, Tagliavia, Rossi, Antonelli, il responsabile della sicurezza Genseric Cantournet, la responsabile dei social media Antonella Di Lazzaro, arrivata da Twitter.

In bilancio pesano anche le retribuzioni sostanziose di dirigenti che furono di primo piano lasciati senza incarico o che hanno fatto causa. Come l’ ex dg Lorenza Lei, Mauro Mazza, Alfredo Meocci. Molti sostengono di essere stati messi da parte.

Di questa politica di trasparenza, che comporta la rivelazione di dati sensibili, si può intuire, quasi tutti avrebbero fatto volentieri a meno. C’ è chi si sente violato nella privacy, additato al pubblico giudizio: «Perché tocca soltanto a noi?».

Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, non è ancora contento: «Voglio pure i compensi delle star».

(Nella foto, il cavallo di Viale Mazzini)