Pubblicato il 24/07/2016, 15:03 | Scritto da Gabriele Gambini
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Filippo Bisciglia: Luca e Mariarita sono la bella sorpresa di Temptation Island

Filippo Bisciglia: Luca e Mariarita sono la bella sorpresa di Temptation Island
Una chiacchierata con il conduttore del reality di Canale 5 svela alcune sue predilezioni di questa edizione. Non nascondendo qualche auspicio professionale per il futuro.

Spiega il conduttore: “Il gioco di ruolo amoroso è la rappresentazione di ciò che può avvenire sulle spiagge estive. Basterebbe andare con una telecamera nascosta a Ibiza per capirlo”.

C’è chi lo chiama contenitore di normalizzazione al ribasso delle emozioni estive. Forse proprio in quello sta la sua forza. Nell’allestire un docu-reality al sapor di fotoromanzo, ad alto tasso di immedesimazione per una fascia di pubblico precisa, che ha nel disimpegno televisivo un po’ voyeur le sue prerogative. Con una considerazione di fondo: il tradimento una volta era una questione pubica, oggi è anche pubblica. Canale 5 consegna dunque una nuova edizione di Temptation Island in forma sul piano degli ascolti, con un Filippo Bisciglia abituato a far da traghettatore di pulsioni fedifraghe. «Non nascondiamoci, il programma racconta ciò che può accadere quotidianamente in una spiaggia d’estate. E insegna qualcosa di neanche troppo banale: l’amore e le relazioni durature sono un gioco fatto di piccoli compromessi».

Questo vuole il vostro pubblico? Immedesimarsi nei protagonisti?

La riconoscibilità e l’immedesimazione sono da sempre criteri alla base di uno show televisivo vincente. Mi capita di incontrare spettatori del programma, dal giovane studente all’imprenditore che non si perde una puntata, che mi raccontano delle discussioni avvenute a casa durante i commenti su questo o quell’altro partecipante. A me e a Pamela (Camassa, ndr) è successo di vedere delle puntate assieme ad amici, ed è finita allo stesso modo.

Non si lesina sul trash, dicono alcuni commentatori.

Che vuol dire, trash? Il gioco di ruolo amoroso è la rappresentazione precisa di ciò che può avvenire sulle spiagge estive. Basterebbe andare con una telecamera nascosta a Ibiza per capirlo. Ma è da sempre anche l’ingrediente delle commedie leggere. In un periodo di grandi sciagure sociali e politiche, non trovo strano che il pubblico cerchi in tv del relax disimpegnato. Lo ha insegnato Bonolis con Ciao Darwin, molto meglio di noi, del resto.

Ogni vicenda vista fino a oggi nel programma segue binari precisi. Lei è rimasto colpito da qualcuna di esse in particolare?

Il recupero in extremis del rapporto tra Luca e Mariarita è, fino a oggi, una delle belle sorprese di quest’edizione. Penso che Mariarita abbia fatto bene a frenare Luca, a non farlo andare troppo oltre. Un contesto come quello di Temptation Island vive di emozioni amplificate che possono spingere a compiere scelte sbagliate. Ernesto e Gabriella, invece, si sono lasciati. Su di loro hanno pesato alcune beghe familiari. Ma io sono convinto che si amino. Troveranno un accordo, questa è la mia sensazione. In una relazione occorrono compromessi, soprattutto nella realtà odierna.

Compromessi che si articolano su piani differenti tra uomini e donne? I primi cacciatori, le seconde prede?

Qualche decennio fa, forse. Oggi no. Maschi e femmine hanno modi simili di rapportarsi all’amore e, eventualmente, di tradire. I meccanismi si sovrappongono. L’aspetto interessante è un altro: verificare come la forza di una relazione si misuri al cospetto della tentazione. Lì si scoprono davvero i tratti inediti della persona che ci sta accanto.

Lei perdonerebbe un tradimento, visto che conduce un programma sul tema?

Mettiamola così: mi piacerebbe che mi venisse perdonato, ma non so se sarei in grado a mia volta di perdonarlo. Lo so, suona troppo comodo.

Quanto c’è di indirizzo autoriale a ciò che vediamo in tv?

C’è un montaggio per esigenze di tempo, ma tutto è schietto. Gli autori non indirizzano i partecipanti. Mai. In programmi come questo, non ce n’è bisogno. È tutto già pronto, una commedia umana confezionata che ha solo bisogno di dipanarsi. Accadeva così anche nel Grande Fratello, lo ricordo bene.

Un episodio che ha interiorizzato più di altri, nel corso delle edizioni condotte?

La storia di Emanuele D’Avanzo mi ha colpito più delle altre. Per come ha ammesso i suoi errori, per la sincerità d’approccio nel raccontarli, per il passo indietro fatto dopo aver minato la solidità della sua relazione. E per il lieto fine: ha chiesto un confronto ad Alessandra dopo la loro crisi, lei ha dimostrato grande maturità nel comprenderlo e si sono sposati.

Un bilancio invece della sua conduzione, fino a oggi.

Quando ho partecipato al Grande Fratello avevo 28 anni. Oggi ne ho 40. Mi sento identico nello spirito, e ho la fortuna di essere ancora davanti alle telecamere. Ringrazio Maria De Filippi per questo. Credo di essere migliorato nella scioltezza e nella capacità di caratterizzare il mio ruolo. Nella dizione. Sento di aver bisogno del contatto col pubblico, vivo di questo. Potendo sognare, mi piacerebbe in futuro essere messo alla prova con un’altra forma di conduzione. Magari quella di un game show.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto Filippo Bisciglia)