Pubblicato il 30/06/2016, 17:34 | Scritto da Tiziana Leone

Caschetto e Gori: i fantasmi di Daria Bignardi e Ilaria Dallatana

Caschetto e Gori: i fantasmi di Daria Bignardi e Ilaria Dallatana
L'agente, che ha diverse star a Rai 3, è stato per anni l'agente della Bignardi. Il sindaco di Bergamo ha creato con la Dallatana la società di produzione Magnolia, che per la sua rete produce "Il Collegio", programma realizzato proprio nella sua città.

Durante la presentazione dei palinsesti a Milano le due “direttore” hanno cercato di “uccidere” i loro fantasmi del passato. Ci saranno riuscite?

Tra un Michele Santoro e una Heather Parisi quel che è rimasto fuori dalla presentazione dei palinsesti Rai (leggi qui) sono le battute che le signore direttore di Rai 2, Ilaria Dallatana, e Rai 3, Daria Bignardi, si sono concesse suoi loro due dei ex machina, uomini dai quali probabilmente non si libereranno mai. Rispondono al nome di Giorgio Gori per la prima e di Beppe Caschetto per la seconda. Il sorriso delle due direttore schierate accanto al dg Antonio Campo Dall’Orto per rispondere al fuoco di fila di domande della stampa martedì scorso a Milano si è come dire leggermente increspato quando in sala sono riecheggiati quei due nomi lì. Le direttore, entrambe donne di un certo piglio, hanno risposto, persino scherzato, ma forse ecco convinto convinto proprio no. La Bignardi deve rispondere del suo legame con l’agente potentissimo Beppe Caschetto, che ha nella sua scuderia volti come Luciana Littizzetto, Fabio Volo, Fabio Fazio, Virginia Raffaele, Pif, Lucia Annunziata, Miriam Leone, tutta gente arruolata nell’innovativa Rai 3. La direttora sorride e replica: «Caschetto è stato il mio agente per molti anni, ne conosco bene i difetti e lo posso gestire al meglio. Ora non lo è più, ma conosco il suo valore e quello dei suoi artisti». Fine della risposta.

Ilaria Dallatana spende qualche parola in più sull’amico e sindaco di Bergamo Giorgio Gori, con cui anni fa aveva fondato Magnolia, la società che per la sua Rai 2 ora realizza Il Collegio, programma sui collegi di una volta, ma visti dai ragazzi di oggi, realizzato proprio in quel di Bergamo. Con tutte le città che ci sono in Italia. Parola alla direttora: «Gori è un amico che ora fa il sindaco di Bergamo, da anni ormai viaggio da sola. Anni fa decise di lasciare Magnolia e in quel frangente diventai amministratore delegato: da tempo lavoro da sola sulla materia che mi è più propria, Gori non ha influito in nessun modo se non sul fatto che mi vuole bene e spera che possa fare bene in questa nuova avventura. E come lui, ne ho tanti di amici in giro per l’Italia». Sistemato il discorso Gori, arriva lo spiegone sulla scelta di Bergamo come città dove girare Il Collegio. «Era una format inglese libero sul mercato, l’abbiamo preso con la licenza di poterlo produrre. Abbiamo stabilito agosto come mese per registrarlo, con orari full time, ci occorreva un produttore esterno con una certa agilità di racconto. La commissione di cui non ho fatto parte ha valutato quattro progetti sulla bontà della messa a punto editoriale. Magnolia aveva portato come location un collegio del 1700 vicino a Bergamo in cui ancora va lì a studiare qualcuno durante alcuni periodi, coincidenza ha voluto che uno degli autori da piccolo andasse lì a passare le vacanze. Questo è quanto, Giorgio Gori non c’entra niente. Ma capisco che c’è una certa ossessione a citarmi e unirmi al nome di Gori da cui credo non mi libererò mai. Ma io esisto al di là di Gori». Ecco, magari la scelta di un’altra città avrebbe dato una mano in più per capire bene bene il concetto.

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto, da sinistra, Andrea Fabiano, Daria Bignardi, Antonio Campo Dall’Orto e Ilaria Dallatana)