Pubblicato il 31/05/2016, 11:01 | Scritto da Hannibal
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Oggi nuove possibili nomine a Rai 1, nervi tesi a Rai 2 e la censura di Maroni

Oggi nuove possibili nomine a Rai 1, nervi tesi a Rai 2 e la censura di Maroni
Come sempre quando si tratta di nuove nomine in Viale Mazzini la tensione sale. Ad agitare gli animi a sul secondo canale è invece una questione "burocratica" legata alla comunicazione della rete e a una legge a quanto pare non applicata.

Sarebbero imminenti le nomine di una ventina di dirigenti, sul secondo canale è la comunicazione a creare scompiglio.

Corridoi di Viale Mazzini. Disagi. Inquietudine. Voglia di promozioni che arrivano sempre per quelli sbagliati. L’ansia dei nuovi arrivati. E l’incubo di quelli che arriveranno. Le voci di protesta sono tante. Dai piani alti di Rai 1 si scende giù a quelli di Rai 2 e le voci anonime raccontano di tante cose che non vanno. Se al quinto piano a preoccupare sono le nuove infornate di dirigenti, pare che le nomine in arrivo siano almeno 20, giù a Rai 2 le gole profonde lamentano una situazione della comunicazione esterna poco conforme alla legge. Tra i nuovi dirigenti dell’ammiraglia potrebbe spuntare all’orizzonte Daniele Cerioni, funzionario di rete che le voci di Viale Mazzini danno molto vicino al vicedirettore di Rai 1 Rosa Anna Pastore: sembra che a Cerioni non dispiacerebbe dare una mano all’intrattenimento, dopo il licenziamento di Antonio Azzalini. Quanto al secondo canale c’è chi parla di una situazione al limite dell’illegalità per la comunicazione esterna dopo l’addio del responsabile, il caporedattore Tonino Manzi andato in pensione e sostituito da una funzionaria.

Se per la Rai si deve applicare la legge sulla pubblica amministrazione, allora ogni rete dovrebbe avere come ufficio stampa un giornalista e non un programmista regista, un impiegato, un funzionario e così via. Rai 1, Rai Cultura e la radio possono vantare al vertice della propria comunicazione gente con il tesserino da giornalista, non altrettanto possono dire le altre reti che “usano” risorse non giornalistiche per fare quello che nei fatti è il lavoro di ufficio stampa e promozione. Vero è che risalendo al vertice di tutta la comunicazione Rai c’è un giornalista, cui compete ogni decisione, almeno in teoria. Ma la pratica in Rai è tutta un’altra cosa.

E non si ferma neanche la polemica tra Roberto Maroni, Presidente della Regione Lombardia, e Marco Lillo, vicedirettore del Fatto Quotidiano. Il leader leghista avrebbe infatti chiesto alla Rai e a La7 di non invitare il giornalista per presentare il libro Il potere dei segreti, dove Lillo ha inserito intercettazioni della Procura di Reggio Calabria che riguardano Maroni. E se la rete di Urbano Cairo non ha dato seguito alla richiesta del politico, invece l’ufficio legale di Viale Mazzini il 27 maggio ha inviato una lettera ai direttori dei Tg e dei canali, consigliandoli di non invitare Lillo nelle trasmissioni.

 

Hannibal

 

(Nella foto la statua equestre di Viale Mazzini)