Pubblicato il 01/05/2016, 12:04 | Scritto da La Redazione

Dolcenera, chef Salvini e Bruzzone: avere chi ti imita è una fortuna

Dolcenera, chef Salvini e Bruzzone: avere chi ti imita è una fortuna
Quando i comici regalano successi. Grazie alle imitazioni cresce la popolarità in tv, anche di personaggi non molto simpatici.

Reinventati dalla satira

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 34, di Chiara Maffioletti.

Dolcenera, lo chef Salvini, la criminologa Bruzzone. Grazie alle imitazioni cresce la loro popolarità in tv.

Erano 11 anni che Dolcenera mancava dalla tv. Adesso però ce ne sono due. C’è quella in onda mercoledì sera, su Rai 2, seduta sulla poltrona rossa di The Voice. E poi c’è quella in onda domenica pomeriggio, sempre su Rai 2, e sempre sulla poltrona rossa di The Voice anche se, in realtà, è all’interno di Quelli che il calcio…. La prima non era risultata a tutti simpaticissima. Per l’altra invece c’è stato un plebiscito e, anzi, è riuscita a convertire anche qualche detrattore facendo ridere tutti. Compresa Dolcenera. Quella vera. Poteri della parodia. Almeno quando è riuscita, come nel caso di Lucia Ocone che, nel programma di Nicola Savino, da qualche tempo si trasforma nella cantante rendendola non solo divertente ma anche popolare agli occhi di chi, magari, non la conosceva. «Quando l’ho vista in tv ho pensato di riproporre questo folletto dark un po’ iperattivo – racconta Ocone -. Si sceglie di fare la parodia di un personaggio mai per simpatia o antipatia, ma perché si viene colpiti da qualche tratto della sua personalità. E quello poi viene esagerato». Come la voce della sua Anna Moroni, volto della Prova del cuoco diventato noto, grazie a lei, anche a chi non ha mai visto una puntata del programma.

Perché la parodia, a volte, può trasformarsi in un gigantesco regalo proprio per il personaggio che ne è bersaglio. E il caso di Simone Salvini, lo chef vegano che fino a qualche tempo fa conduceva placidamente la sua trasmissione di cucina su Gambero Rosso. Non uno che veniva fermato abitualmente per strada, insomma. Poi è arrivato Maurizio Crozza: la sua parodia è diventata subito un cult e lui una specie di star. Cercato e richiestissimo, ieri è stato ospite di Fazio (prima impensabile). E sempre Crozza è il responsabile dell’incredibile successo pop del senatore Razzi o del presidente della Regione Campania De Luca. Ma la storia di chi è stato baciato dalla satira è fatta di tanti esempi e alcuni casi clamorosi. Come quando Fiorello ha trasformato Giovanni Muciaccia in un fenomeno virale: «La sua parodia ha avuto una cassa di risonanza enorme – spiega il conduttore -. Fiorello di colpo mi ha reso noto a tutto il pubblico che non mi conosceva». Certo, qualche piccolo strascico una botta di fama del genere lo porta con sé: «Fino a poco tempo fa mi martellavano tutti per strada con questo: “Fatto?” (il tormentone che Fiorello gli faceva ripetere, ndr). Ero arrivato a camuffarmi perché la gente mi indicava… un po’ eccessivo». Ma in generale, «una parodia così è un regalo inaspettato».

Non sempre tutti, però, l’hanno presa benissimo. La criminologa Roberta Bruzzone ha querelato Virginia Raffaele perché almeno all’inizio non si rivedeva nella sua parodia. Eppure ora la conosce anche chi non è appassionato di nera o chi non segue Porta a porta. La parodia è un detonatore di popolarità potentissimo. Lo sanno i concorrenti del Grande Fratello: quelli che si ricordano, Argentero a parte, ne hanno avuta tutti una nei programmi della Gialappa’s. Ma la parodia è anche un amplificatore di simpatia: Carlo Lucarelli è stato reso divertentissimo da Fabio De Luigi, Lotito da Max Giusti o Del Debbio da Ubaldo Pantani. «La satira mette in evidenza personaggi che si sono distinti per il loro modo di essere, come nel mio caso – fa il punto Dolcenera -. La mia parodia mi ha divertita, ma penso di essere difficilmente imitabile. Di sicuro fa informazione: fa conoscere qualcuno a chi magari era sfuggito». E quelli che si offendono? «È giusto che vengano parodizzati, perché mancano di senso dell’umorismo e temono di rovinare un’immagine costruita».

(Nella foto Lucia Ocone nei panni di Dolcenera)