Pubblicato il 29/02/2016, 11:45 | Scritto da Andrea Amato
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Il Cencelli in Rai: uno per Caschetto, uno Presta, uno Ballandi e poi basta – Chi paga il canone Rai e chi è esente

Rassegna stampa: Il Fatto Quotidiano, pagina 16, di Pietrangelo Buttafuoco.

Il Cencelli in Rai: uno per Caschetto, uno Presta, uno Ballandi e poi basta

Nella lottizzazione da Prima Repubblica si puntava a soddisfare Dc, Psi e Pci. Oggi si mira al cuore di uno solo: Renzi.

Il vero manuale Cencelli in Rai non è quello dei partiti, non c’è più, infatti, la lottizzazione da Prima Repubblica TeleNusco, TeleCraxi e TeleKabul e neppure più, per entrare a Saxa Rubra, può valere la famosa formula magica di arruolamento. Ve la ricordate? Era quella del «si prenda uno in quota Dc, uno in quota Pci, uno in quota Psi e poi uno bravo…». L’assegnazione dei lotti in palinsesto, oggi, è questa: «Uno Beppe Caschetto, uno Lucio Presta, uno Bibi Ballandi e poi basta più». E nel “basta più”, va da sé, s’intenda data per dispersa la ragione sociale stessa del “servizio pubblico”. Il cosiddetto prime-time, infatti, nell’ampia fetta del 70 per cento è prodotto da società esterne e l’esito morale di quella che fu la più grande azienda culturale d’Italia, erede dell’Eiar, è finito tutto nell’archeologia. La Rai, insomma, con i suoi 15.000 dipendenti è l’ultimo residuo del welfare da socialismo reale. Coi capocellula, ops, coi direttori di rete, ridotti al ruolo di esecutori di decisioni prese altrove. I tre procuratori delle star gli agenti dei conduttori, degli attori e delle prime firme sono diventati i veri proprietari delle scelte editoriali del servizio pubblico.

L’epoca, massimamente in auge nella Rai della destra, con la ragazza desiderosa d’arte, sottratta alla fatica della gavetta e seduta sulle ginocchia del ministro, è finita. Sono i ministri adesso a inginocchiarsi davanti al pallottoliere delle fortune telegeniche e i tre uno dei quali, Presta, prossimo a diventare sindaco del Pd a Cosenza officiano un redivivo Caf dove però in luogo di Craxi, Andreotti e Forlani ci sono loro. Sono nomi noti solo agli addetti ai lavori e però ognuno, in virtù di un’indiscussa professionalità, riesce a essere rappresentativo di una certa idea dell’Italia, come Ballandi, il grande pontefice di messe cantate con sacerdoti del calibro di Adriano Celentano, Giorgio Panariello, Gianni Morandi e l’immenso Fiorello. Erede di un’Italia ben precisa, quella dei tinelli marron, Ballandi è il grande centro in lui s’invera lo smagliante mammozzone tutto di sentimenti e luccicanti show a prescindere da ogni premier e altre idee dell’Italia sono quelle di Presta, diocenescampi, che è il benignismo in innesto di `nduja, mentre Caschetto, interprete della vocazione fighetta della nuova Italia, tutore del fabiofazismo qual è, maestro spirituale di Daria Bignardi, diventa arbiter elegantiarum dei bru bru.

Ecco il vero Cencelli: uno Caschetto, uno Presta, uno Ballandi e poi basta più. A loro volta, i tre, nel dispensare cavalli della propria scuderia, al pari dei procuratori del calcio, per ogni campione piazzano due scamuffi, e qualcuno di questi a quanto pare come direttore di rete. Il rinnovato Cencelli, nell’era dell’Happy Regime, mira al traguardo del cuore di uno solo: Matteo Renzi. E la gara la vince Caschetto, non fosse altro per avere azzoppato Massimo Giannini reo di ogni lesa maestà quando nel proprio claudicante Ballarò, voleva Virginia Raffaele, già celebrata per l’imitazione di Maria Elena Boschi. Ma la Raffaele, perfetta per cancellare Maurizio Crozza per decisione di Caschetto, suo agente tanto quanto di Giovanni Floris nel frattempo trasmigrato a La7 restava ibernata a Mediaset. Per proteggere Floris, certo, ma per asfaltare Giannini. E comandare al meglio. Come nessun Editto Bulgaro saprà mai fare.

 

Rassegna stampa: Il Sole 24 ore, pagina 2, di Maurizio Di Rocco.

Chi deve pagare il canone Rai e chi resta esente

Per l’esonero dei 75enni il reddito sale a 8mila euro

Il disegno di legge di Stabilità 2016, approvato dal Governo il 15 ottobre scorso e convertito il 28 dicembre nella legge 208/2015, all’articolo 1, comma 152 e seguenti, prevede importanti novità circa il pagamento del canone Rai per uso privato. A partire dal 10 gennaio 2016, infatti, cambiano sia l’ammontare dell’imposta che la modalità del suo pagamento. Riepiloghiamo le caratteristiche essenziali del nuovo obbligo, rammentando che sono ancora da emanare le disposizioni attuative di quanto previsto dalla legge di Stabilità.

Scende l’importo Quanto all’importo, pur continuando a gravare su tutti i detentori di apparecchi televisivi indipendentemente dalla qualità o dalla quantità del loro utilizzo, è prevista una riduzione del canone da 113 a 110 euro. L’addebito in bolletta Quanto alle modalità di pagamento, invece, l’imposta verrà addebitata, in via presuntiva, a tutti quei contribuenti privati che siano intestatari di un’utenza per la fornitura di energia elettrica, riferita all’immobile in cui ciascun soggetto ha fissato la propria residenza. L’imposta, quindi, viene addebitata direttamente nella bolletta elettrica, con una specifica e distinta voce, non soggetta ad Iva, che verrà suddivisa in dieci rate mensili. Limitatamente al 2016, stante il necessario adeguamento dei sistemi di fatturazione, il primo addebito del canone avverrà a partire dal 1° luglio, con la prima fattura elettrica che verrà emessa dai fornitori successivamente a tale data Come in precedenza, il pagamento del canone coprirà tutti i televisori posseduti dall’intestatario di questa utenza elettrica, nonché dai soggetti che appartengono alla stessa famiglia anagrafica, così come definita dall’articolo 4 del Dpr 233/1989, ovvero da coloro che risultano coabitare o risiedere con l’intestatario, essendo legati con quest’ultimo da vincoli di matrimonio, affinità, adozione o vincoli affettivi.

L’assenza di apparecchio I cittadini che non detengono alcun apparecchio televisivo avranno modo di superare la presunzione di possesso, da cui deriva l’addebito del canone Rai in bolletta, presentando un’apposita autocertificazione allo «sportello abbonamenti tv» (Sat) dell’agenzia delle Entrate, con la quale si dichiara di non possedere alcun televisore. La dichiarazione dovrà essere compilata nei modi e nei termini che saranno definiti, nei prossimi mesi, con uno specifico provvedimento del direttore dell’agenzia delle Entrate e avrà validità di un anno, così che dovrà essere rinnovata per ogni anno successivo. Sul punto è da ritenere che, con la stessa dichiarazione, sarà possibile regolarizzare anche quelle situazioni frequenti nei contratti di locazione per cui l’apparecchio televisivo è posseduto o detenuto da un affittuario, che non è anche intestatario del contratto di fornitura di energia elettrica dell’immobile locato. In tutti i casi, l’eventuale dichiarazione mendace sarà sanzionata a norma di legge, con effetti anche penali, ai sensi dell’articolo 76 del Dpr n.445/2000. Non è più valida, invece, la denuncia di cessazione dell’abbonamento radiotelevisivo per suggellamento.

L’esenzione dei 75enni Con la nuova normativa rimane ferma l’esenzione dal pagamento per i soggetti aventi età pari o superiore ai 75 anni. Da12m6 a12o18, tuttavia, la soglia del reddito minimo annuo che definisce il limite di esenzione è destinata a innalzarsi da 6.713,98 giuro a 8.000 curo, con un prevedibile ampliamento della platea degli aventi diritto. Anche per queste ipotesi, le modalità di fruizione dell’esenzione verranno stabilite con decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze, in accordo con il ministro dello Sviluppo Economico. Sarà, comunque, a disposizione delle imprese erogatrici di energia elettrica l’elenco dei soggetti esenti o che abbiano presentato la dichiarazione di cui sopra, per il tramite del sistema informativo integrato istituito presso l’Acquirente unico Spa, ovvero presso la società del gruppo Gestore dei servizi energetici Gse Spa, cui è affidato per legge il ruolo di garante della fornitura di energia elettrica alle famiglie e alle piccole imprese. Da alcune settimane è attivo il numero verde 800.93.83.62, a cui ci si può rivolgere per avere informazioni gratuite sulle novità del canone tv a uso privato.

 

(Nella foto Lucio Presta)