Pubblicato il 12/02/2016, 13:34 | Scritto da La Redazione

Gruppo d’ascolto under 25: meritato trionfo degli Stadio, delude Patty, sorprendono Michielin e Dolcenera

Gruppo d’ascolto under 25: meritato trionfo degli Stadio, delude Patty, sorprendono Michielin e Dolcenera
La redazione sanremese di www.radioluiss.it, formata da studenti dell’Università romana Luiss, come ogni anno per TvZoom dà i voti. Ecco i giudizi della terza serata del Festival di Sanremo 2016.

Con l’introduzione dell’omonimo Premio, la serata delle cover è dallo scorso anno a tutti gli effetti una sorta di evento nell’evento, quasi uno spettacolo a sé. La terza serata del Festival non ha deluso le aspettative, regalandoci diverse interpretazioni decisamente interessanti dei grandi classici della musica italiana, e anche qualche delusione. Vediamo quali.

Noemi 7,5: la rossa is back. La canzone era sicuramente adattissima alla sua voce e alla sua attitude. Una vera leonessa, che ha conquistato palco e ammaliato il pubblico. I complimenti non sarebbero mai troppi per questa performance. Vince meritatamente il primo gruppo e ottiene il quarto posto nella classifica finale di questa serata cover.

Dear Jack 5,5: dopo la deludente performance della prima serata del Festival, il gruppo guidato da Leiner sembra più sicuro sul palco e decisamente più convincente. La cover del brano del Quartetto Cedra risulta però forse troppo pop per un brano così particolare e così appartenente a un genere tutto suo. Perde infatti tutta quella tipica ritmicità che ha fatto ballare e sognare intere generazioni.

Zero Assoluto 6: dieci e lode per la scelta e per il coraggio. Purtroppo palesano un’evidente difficoltà a produrre qualcosa di differente dai loro consueti schemi

Caccamo-Iurato 6: una forte sintonia di coppia e delle belle armonie. La Iurato mostra di avere un grandissimo controllo della propria voce. Una bella performance, ma su un brano che probabilmente risulterebbe più incisivo se cantato da un solo artista.

Patty Pravo 4,5: noi abbiamo provato a dargli una chance, ma questo duetto proprio non ci va giù. Ci chiediamo cosa l’abbia spinta alla scelta di questa collaborazione. Siamo in cerca di risposte.

Alessio Bernabei 4: per citare Elio «l’importante è essere credibili». Ecco, la credibilità sembra mancare in questa performance. Non risulta chiaro quale sia il contributo artistico di Benji e Fede e quale sia stato il motivo che abbia spinto Alessio a richiedere la loro presenza sul palco, se non per attirare ulteriori fans tra il pubblico degli under 12.

Dolcenera 8: unire la dubstep a Nada sembrava essere un’impresa impossibile, ma Dolcenera stupisce tutti e riesce nel suo intento. Vestita di bianco, quasi angelica, tira fuori la guerriera che è in lei. Un’esibizione convincente e di forte impatto. Bellissima e bravissima.

Clementino 7: è vero che Faber è Faber e interpretare un suo pezzo è sempre un grande rischio. Ma come immaginavamo a Clementino il coraggio non manca. Un ragazzo visibilmente emozionato che tocca con delicatezza un tesoro così grande come questo brano. Credibile e convincente.

Elio e le storie Tese 6 politico: come sempre i più originali, però ci avrebbe fatto piacere per una volta misurarsi in chiave più seria su uno dei grandi classici della musica italiana.

Arisa 6,5: ci trasporta in un mondo magico con la bellezza della sua voce. Tenera e a tratti anche intensa.

Rocco Hunt 6,5: ancora una volta Rocco gioca di furbizia. La scelta del brano sicuramente azzeccata, la strofa che ha inserito di forte impatto e sottolinea ancora una volta il tema dell’immigrazione e l’orgoglio di essere un “terrone”, citando le sua parole. La sua carta vincente sta nella genuinità e, omaggiando in modo originale un pilastro della musica italiana, non può che essere adorato dal pubblico. Infatti ottiene il primo posto nel terzo gruppo e il quinto nella finale.

Michielin 8: emozionata ed emozionante. Non c’è che dire, un’esibizione da applausi su un brano bellissimo, ma tutt’altro che facile da interpretare. La ciliegina sulla torta è stato l’utilizzo di un tamburo a percussione nella strofa finale.

Neffa 6,5: bello ‘uaglione Neffa! Accompagnato dai Bluebeaters è visibilmente divertito e fa divertire. Ha coinvolto il pubblico ed è stato molto bravo. Decisamente più in forma rispetto alla serata di ieri.

Scanu 5,5: le buone intenzioni c’erano e sulla sua voce abbiamo poco da ridire, nel complesso però non si sente nessuna stretta allo stomaco, che con un brano così dovrebbe essere una conseguenza scontata. Valerio sembra sempre molto rigido sul palco e forse chi ieri, al DopoFestival, ha affermato che interpreterebbe con la stessa intensità anche un elenco telefonico, non aveva tutti i torti. Passa comunque come migliore del suo gruppo e giunge secondo nella finalissima.

Fornaciari 5,5: scelta della canzone molto interessante, ma per quanto si possa sforzare l’artista risulta sempre poco empatica e interpretativa. La sua voce troppo nasale non si adatta al bellissimo brano di Gianni Morandi. Insomma, poco esaltante nel complesso.

Bluvertigo 5: è l’esibizione che ha maggiormente diviso il nostro gruppo di ascolto. La band non smentisce ancora una volta grandi doti di arrangiamento e di reinterpretazione musicale, ma purtroppo Morgan oltre a sembrare sempre più in difficoltà e completamente afono, ha anche rischiato di perdere il microfono per strada nel tentativo di togliersi la giacca. Il membro più anziano del nostro gruppo di ascolto si dissocia da questo giudizio, dichiarando di aver trovato l’esibizione piacevolmente teatrale.

Fragola 7: eravamo tutti un po’ spaventati da come avrebbe potuto affrontare questo brano. Lorenzo invece ci ha sorpreso, non solo ha ben reinterpretato La donna Cannone, ma ci ha messo del suo, caricando il pezzo di estrema dolcezza.

Ruggeri 6: il classe 1957 entra in grande stile, con una giacca di pelle verde bottiglia che non ammette repliche. Ci è sembrato singolare che un milanese abbia deciso di cantare un brano in napoletano, palesando evidenti difficoltà con il dialetto.

Annalisa 6,5: sicuramente una bellissima interpretazione, ancora una volta vocalmente impeccabile. L’unico appunto è che un brano del genere, visto il suo contenuto estremamente erotico e trasgressivo, avrebbe reso molto di più qualora Annalisa lo avesse sporcato un anche solo un pochino.

Stadio 8,5: la serata non si poteva concludere in modo migliore. La scelta del brano non casuale non ha avuto bisogno di grandi reinterpretazioni. L’omaggio al grande artista, reso anche grazie alla voce dello stesso Dalla durante l’esibizione e a una sua foto ingigantita sullo schermo, è arrivato nel cuore di tutti gli italiani. Il forte legame professionale e affettivo tra Curreri e l’autore de La sera dei miracoli ha sicuramente reso possibile la realizzazione di un vero e proprio tributo toccante e musicalmente impeccabile. Vincono la serata delle cover e non potremmo essere più d’accordo.


A cura di 
www.radioluiss.it Andrea Giachi, 25 anni, laureato in International Relations; Federica Bianchini, 22 anni, specializzanda in Management; Cecilia Menichella, 21 anni, studentessa di Scienze Politiche; Lorenzo Tawakol, 20 anni, studente di Economia e Management.

 

(Nella foto Dolcenera)