Sanremo – Le pagelle: al top Bosso, Ramazzotti e Frassica. Bocciati Kidman, Pravo e Cannavacciuolo
Carlo Conti nell’Olimpo sanremese, passa alla storia per essere stato uno dei pochi (ovviamente insieme a Pippo Baudo) ad aver migliorato gli ascolti della prima puntata con la seconda. Ecco i nostri voti, più o meno in ordine di apparizione.
Giovani voto 8: tutto il lavoro preparatorio, che dura più o meno un anno, per selezionare i nuovi talenti ogni volta dà i suoi frutti. E anche ieri il livello era alto. Il meccanismo da talent show con l’eliminazione diretta funziona e concede molto ritmo allo spettacolo.
Salut Salon voto 7: le violiniste acrobate sono molto brave e spettacolari, ma sembra subito di essere dentro Italia’s Got Talent. Come avranno votato Frank Matano e Claudio Bisio?
Dolcenera voto 7: apre la seconda serata per i big al pianoforte, con un bel brano dal tiro blues. Inspiegabile, anche a suo dire, come sia finita nella zona rossa della classifica, quella a rischio eliminazione.
Virginia Raffaele voto 10: un voto in più di ieri, perché un conto è fare la caricatura di Sabrina Ferilli, un conto è Carla Fracci, che è molto meno pop. Semplicemente geniale.
Clementino voto 7: sporco, brutto e cattivo, come potrebbe definirlo lo spettatore medio di Rai 1, ma in realtà è una ventata di originalità.
Gabriel Garko voto 5: meglio della prima serata, anche perché almeno ha ammesso: «Sono fatto così, prendere o lasciare». Noi avremmo anche lasciato, avessimo potuto scegliere.
Patty Pravo voto 4: a una certa età non ci sarebbe bisogno di rovinare il ricordo che il pubblico conserva, e mettere a rischio la propria carriera con un’esibizione al limite dell’imbarazzo.
Scolaresca di Ceresole Reale voto 6: questi inserti di un’Italia bizzarra sembrano un po’ appiccicati, ma fanno sorridere. Come la scuola fatta di due alunni e una maestra. Una curiosità: i due bambini si chiamano Morris e Denis, ma un Giovanni non c’è a Ceresole Reale?
Madalina Ghenea voto 7: in versione Frozen, ma autoironica. Fa sempre il suo: bella, ma inutile.
Eros Ramazzotti voto 8: a parte la voce un po’ sovrastata dall’orchestra, ma è una costante di questo Festival, l’Eros Nazionale riarrangia le sue hit sanremesi anni Ottanta e si spende per le unioni civili. Che je voi dì? Bravo.
Valerio Scanu voto 5: pensavamo che con “in tutti i luoghi e tutti i laghi” avesse chiuso la sua carriera da cantante, per dedicarsi a quella da ironico ospite televisivo: Scanu is the new Malgioglio. Noi abbiamo sbagliato a pensarlo, lui a non farlo.
Francesca Michielin voto 6: una canzone più debole, rispetto ai tormentoni a cui ci ha abituati. Più che altro la nostra attenzione è stata distratta dal suo look, evidentemente curato dallo stesso stylist di Sampei ed Hello Spank.
Ezio Bosso voto 10: senza parole.
Alessio Bernabei voto 7: ora abbiamo capito perché ha lasciato i Dear Jack. Pezzo moderno e in lizza per la vittoria, sfruttando anche l’enorme fan base che lo accompagna.
Elio e le storie tese voto 6: sempre geniali, ma anche quest’anno hanno fatto un esercizio di stile provocatorio, e niente altro.
Coniugi Salamoia voto 2: oltre ai già citati Pieraccioni e Panariello, Carlo Conti negli anni ha lavorato con Dario Cassini, Cristiano Militello, Massimo Ceccherini, Alessandro Paci e via dicendo. E allora, perché a Sanremo ha pensato a questa scelta sciagurata?
Ellie Goulding voto 7: il ritardo della divina Kidman agevola la scaletta e la popstar straniera questa volta l’abbiamo vista in un orario decente. Anche l’interprete non era pronta e infatti il siparietto con Conti non funziona alla perfezione.
Neffa voto 6: celentaneggia sempre più, ma almeno l’esibizione è pulita e dimostra tutto il suo mestiere.
Nicole Kidman voto 5: non proprio un’esclusiva, visto che qualche mese fa era venuta in Italia per il lancio di Agon Channel. E poi, diciamocelo, aggiungono così tanto queste interviste esistenziali a star hollywoodiane che vengono solo per il cachet? Inutile.
Annalisa Scarrone voto 7: un brano alla Cocciante, ma eseguito alla perfezione. Per noi è una delle favorite.
Zero Assoluto voto 7: siamo di parte, Matteo Maffucci è un editorialista di TvZoom, ma il pezzo è convincente. Pagano la mezzora di ritardo e finiscono in zona rossa. Votate gente, votate.
Nino Frassica voto 9: è un genio comico e lo conferma una volta di più, poi però spiazza tutti con la canzone commovente A mare si gioca. Meriterebbe il Premio della critica ad honorem.
Rocco Tanica voto 7: ormai è un po’ prevedibile, ma fa sempre ridere e a quell’ora non è facile.
Antonino Cannavacciuolo voto 5: quasi all’1 di notte per rispondere sul minutaggio della cottura delle uova. Gli autori dovrebbero sforzarsi un po’ di più, prima di mandare le persone allo sbaraglio.
DopoFestival voto 9: con i giornalisti ormai addormentati, a creare l’unica polemica ci pensa il maestro Cosma, instillando il dubbio del plagio nella canzone di Dolcenera. Per il resto una cavalcata della Gialappa’s Band, in splendida forma.
(Nella foto, da sinistra, Gabriel Garko, Carlo Conti e Nino Frassica)