Pubblicato il 09/02/2016, 13:33 | Scritto da La Redazione

Anzaldi: “Sui nuovi vertici Rai ci siamo sbagliati” – Carlucci e De Filippi, per i “like” sui social vanno in tribunale

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 12, di Fabrizio Roncone.

Anzaldi: “Sui nuovi vertici Rai ci siamo sbagliati. Arroganti, sono peggio dei predecessori”

Il democratico: “L’azienda è sempre sotto accusa. E loro muti, in un silenzio altezzoso”.

«E poi purtroppo, dopo sei mesi, dobbiamo ammetterlo: su Antonio Campo Dall’Orto e Monica Maggioni ci siamo sbagliati».

Sbagliati, in che senso?

«Da quando ci sono loro, la Rai è peggiorata tantissimo. Sia sul piano della comunicazione, sia su quello della trasparenza».

Lei è sempre ruvido sulle vicende Rai: ma questo è un attacco violento e inatteso.

«Ma inatteso, scusi, perché? Ogni giorno l’azienda è sotto accusa per qualcosa: e loro che fanno? Non spiegano, non commentano. Niente, zitti, muti… non bisogna disturbare il manovratore. La verità è che quei due si sono rivelati peggiori dei loro predecessori».

(Mezz’ora di colloquio con Michele Anzaldi, ex portavoce di Francesco Rutelli, molto legato al ministro Paolo Gentiloni, deputato siciliano fintamente spigoloso, furbissimo, membro e segretario della commissione di Vigilanza: per Beppe Grillo, il Goebbels del renzismo; per l’Espresso, l’epurator della Generazione Leopolda).

«Ma lo sanno il direttore generale Campo Dall’Orto e la presidente Maggioni come sono arrivati lì? Ce li abbiamo messi noi della Vigilanza, con una serie di votazioni a catena complicatissime, con uno straordinario lavoro di mediazione politica. E adesso che fanno? Non vedono, non sentono, non parlano».

Sulla vicenda del Capodanno anticipato è stata licenziata una persona…

«Su quella vicenda la Maggioni ha annusato la presenza di fotografi e telecamere ed è venuta a San Macuto a farsi il suo spottone personale…».

Disse: «Chi sbaglia paga». Finalmente, no?

«Sì, solo che poi l’unico a pagare è stato quel povero disgraziato, mentre Giancarlo Leone, il direttore di Rai 1, è ancora lì, al suo posto. Ed è lui, le ricordo, che a caldo cercò di far sembrare una robetta divertente quel penoso inganno grazie al quale milioni di italiani brindarono in anticipo al 2016».

La Rai è un’azienda grande e complessa e forse servirebbe tempo per…

«Per demolirla definitivamente. Guardi, io certe cose le dico per il bene della Rai, per dare un senso al canone che ora tutti pagheranno in massa. Ma questi che fanno? Mandano in onda la Leosini… una che io, dopo quello che ha fatto, non capisco come riesca a prendere sonno la notte… e la Leosini, contro il parere del procuratore di Pesaro, intervista quello che ha sfregiato Lucia Annibali, un matto condannato a vent’anni di reclusione nei primi due gradi di giudizio e in attesa del verdetto della Cassazione. È servizio pubblico? No. Infatti è insorto tutto il Parlamento. Ma loro due, Dall’Orto e Maggioni, si sono giustificati, hanno chiesto scusa? Zero: come sempre muti nel loro silenzio, altezzoso e arrogante».

In compenso Massimo Giannini, il conduttore di Ballarò, risponde puntualmente a tutte le critiche.

«Guardi, né io né il Pd vogliamo licenziare Giannini: anche perché, regolamenti alla mano, proprio non possiamo. Detto questo, il problema non si pone più…».

E perché?

«Perché Giannini è già stato virtualmente licenziato dagli italiani. Fa ascolti imbarazzanti. Ricordo solo che il suo editoriale di martedì scorso è andato in onda tra le 21,05 e le 21,10, esattamente quando Rai 3 è crollata all’ultimo posto tra le reti generaliste. Ma siccome Giannini lavora in un’azienda dove ormai tutto è possibile, invece di starsene buono e mortificato, l’altra sera è pure andato a parlare male di chi lo paga, e stendiamo un velo pietoso sulla cifra del suo stipendio, a Fuori Onda, su La7, miracolosamente diventata diretta concorrente di Rai 3, grazie alla fallimentare direzione di Andrea Vianello. Che, ovviamente, come pure Leone, se ne sta ancora lì, bello tranquillo al suo posto».

Lei vorrebbe cacciare tutti.

«Io parlo cifre alla mano, non come Carlo Freccero, un esperto di televisione che parla per suggestioni. E le ripeto che i programmi di Rai 3 vanno male. E aggiungo: anche il Tg3 va male. Certo non come ascolti, anche se quelli che faceva Antonio Di Bella sono assai distanti, ma giornalisticamente».

Veramente Bianca Berlinguer fa un ottimo tigì.

«Ma proprio no! Continua a fare sfacciatamente una sorta di “panino”, dove mette insieme governo e opposizione, senza dare voce alla maggioranza. Una distorsione inaccettabile! Al contrario, e questi sono giudizi dell’Agcom, che ha risposto a due esposti del M5S, nei quali si accusavano i tigì di essere fascisti e a favore di Renzi, il Tg1 e il Tg2 si comportano bene».

Quindi Mario Orfeo e Marcello Masi li lasciamo al loro posto?

«Mi sembra facciano telegiornali equilibrati».

Meno male che stasera comincia Sanremo.

«Ecco, appunto: leggo che il personaggio principale sarà l’attore Gabriel Garko, giusto?».

Così ho letto anche io.

«Bene: Garko però è l’attore di punta delle fiction Mediaset, e ce n’è pronta una, con lui protagonista, che partirà subito dopo il Festival. Chiedo: è normale che la Rai lanci i divi di Mediaset? È commerciale? Dall’Orto e la Maggioni che ne pensano?».

Onorevole Anzaldi, lei parla a titolo personale oppure…

«Quando dico qualcosa, di solito il Pd mi viene dietro. E ricorderà che quando la Berlinguer intervistò Renzi, dopo il nostro ultimo colloquio, lui certo non mi smentì».

 

Rassegna stampa: Il Messaggero, pagina 25, di Michela Allegri.

Carlucci e De Filippi, per i “like” sui social vanno in tribunale

Una sfida fra trasmissioni televisive di successo combattuta a colpi di link, followers e like sulle pagine web, finisce al vaglio della Procura di Roma. A contendersi lo scettro di programma social dell’anno, al centro della disputa giudiziaria, ci sono Amici di Maria De Filippi e Ballando con le stelle di Milly Carlucci. Una schiera di sostenitori della regina di Mediaset avrebbe diffamato in diretta la rivale di Rai 1, accusandola attraverso Fb di avere aperto account fasulli per guadagnare sostenitori virtuali e sbaragliare la concorrenza. La Carlucci, però, ha sporto denuncia per diffamazione. E il pubblico ministero Nadia Plastina, titolare del fascicolo, ha deciso di convocare in Procura la De Filippi, che verrà ascoltata come persona informata sui fatti. Il magistrato vuole stabilire se la conduttrice fosse al corrente del fatto che dal sito web intitolato Trash Italiano fosse stata messa in atto una campagna a suo sostegno e volta ad affossare la contendente.

Non è tutto. Le accuse alla Carlucci sarebbero rimbalzate sul web in modo vorticoso, dopo essere state rilanciate da un account Twitter che porta il nome della De Filippi. Gli inquirenti vogliono verificare se la presentatrice Mediaset fosse consapevole della situazione. La querela della Carlucci, che è contro ignoti, risale al maggio dello scorso anno. La showgirl ha incaricato un avvocato di agire in sede legale contro la campagna denigratoria messa in atto nei suoi confronti, in occasione del Premio Tv andato in onda su Rai 1 il 25 del mese. Nella parte dedicata al Premio Regia Televisiva, infatti, era stata istituita una sezione speciale per il programma più votato attraverso i social. A sfidarsi sul palco, Amici, Ballando con le stelle e The Voice.

DIRETTA Durante la diretta, a poche ore dalla proclamazione, una serie di tweet firmati @defilippi_M e rilanciati vorticosamente nella pagina Facebook Trash Italiano aveva accusato la Carlucci di aver manipolato le votazioni, sfruttando profili falsi. La conduttrice Rai, a un passo dalla vittoria, era stata tacciata di aver “taroccato” le preferenze. Alcuni fan avevano puntato il dito sul numero apparentemente sproporzionato di voti raccolti da Ballando con le stelle in un lasso di tempo molto ridotto. Le insinuazioni avevano poi fatto il giro della rete creando alla Carlucci e al programma enormi danni d’immagine. Il premio, a causa delle polemiche, era stato declassato in semplice menzione. La Carlucci aveva poi risposto con una nota il giorno seguente: «Qualcuno ha avanzato dei sospetti sulla regolarità delle nostre votazioni e questo non posso accettarlo. Può darsi che abbiano deciso di boicottarci visto il successo che stavamo ottenendo? Comunque ho girato tutti gli elementi a un avvocato che valuterà se ci siano gli estremi per agire sia contro gli autori di tale azione, sia contro chi ci ha diffamato pensando che la rete sia un far west dove poter impunemente offendere le persone». Ora sarà la Procura a stabilire chi sia il responsabile della “bravata”.

 

(Nella foto, da sinistra, Maria De Filippi e Milly Carlucci)