Pubblicato il 19/12/2015, 13:01 | Scritto da Carlo G. Lanzi
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“The Store of My Life”: un po’ sit-com, un po’ candid camera e un po’ branded content

“The Store of My Life”: un po’ sit-com, un po’ candid camera e un po’ branded content
Il nuovo programma preserale di Italia 1 fonde diversi generi televisivi, in un esperimento del tutto originale.

Un po’ sitcom, un po’ candid camera e un po’ branded content. Si tratta del nuovo prodotto di Italia 1 The Store of My Life, scritta da Cristiano Fantechi e Antonio Losito, con Debora Villa e Alberto Farina. Tutte le puntate sono girate e ambientate all’interno di un megastore di elettronica e vanno in onda nel pre-serale, circa 18.20, della rete Mediaset. Un uomo, Alberto, decide di andare a vivere in un megastore di elettronica. Per sempre. Si è ritagliato un bell’appartamento, stile Dogville, ha fatto amicizia coi dipendenti Claudio e Cora e vive la sua vita tra offerte speciali e ultimi arrivi. Solo la moglie Debora sembra non essere proprio felice e fa di tutto per farlo tornare. Ma i veri protagonisti sono i clienti dello store, con le loro reazioni e il loro rapporto con la tecnologia, il fuori luogo, l’imprevisto. Il risultato è una finzione che diventa reale e vive tra la gente, così come il protagonista vive nel suo store.

I due autori, Losito e Fantechi, raccontano alcuni aneddoti divertenti durante i giorni di shooting: «Un cliente, vittima di una candid, non ha firmato la liberatoria perché doveva essere sul posto di lavoro (un ufficio pubblico), era un assenteista. Oppure un militare di alto grado si è fatto rimorchiare in una candid, ma non ha firmato la liberatoria perché la moglie l’aveva già beccato a tradire e quello sarebbe stato il colpo di grazia». L’operazione di branded content, ideata e realizzata dal team di Publitalia Branded Entertainment con RTI e la casa di produzione Colorado Film, si ripropone di sfruttare la costante sinergia editore-concessionaria per garantire la produzione di contenuti di intrattenimento, integrando in modo naturale il brand e rendendolo protagonista delle storie che si vogliono raccontare, in questo caso Mediaworld.

 

Carlo G. Lanzi

 

(Nell’immagine la locandina dello show)