Pubblicato il 26/11/2015, 11:33 | Scritto da La Redazione
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Alla Rai arriva Verdelli guiderà il sistema news – Riforma delle news oggi al Cda Rai

Rassegna stampa: La Repubblica, pagina 17, di Annalisa Cuzzocrea.

Alla Rai arriva Verdelli guiderà il sistema news

Il giornalista sarà il responsabile editoriale, la nuova figura voluta da Dall’Orto per mandare in soffitta il progetto di Gubitosi. Congelata per ora la guida dei telegiornali, ma saranno ripensati insieme a Rainews.

Si chiama Carlo Verdelli la carta a sorpresa che Antonio Campo Dall’Orto calerà stamattina sul tavolo del consiglio di amministrazione di viale Mazzini. L’ex direttore di Vanity Fair e Gazzetta dello Sport, già vicedirettore del Corriere della Sera e oggi collaboratore di Repubblica, diventerà se i consiglieri daranno il via libera il nuovo direttore editoriale dell’informazione Rai. Una figura che finora non è mai esistita, ma che servirà a coordinare tutta l’offerta informativa del servizio pubblico. E, soprattutto, a studiare un nuovo piano che sostituisca quello dell’ex direttore generale Luigi Gubitosi. Addio alle due newsroom, quindi. Addio a un progetto che prevedeva si scopre oggi 300 esuberi tra prepensionamenti e licenziamenti, 27 mesi come tempo di attuazione (un tempo lunghissimo, secondo la visione del nuovo dg) e neanche più una scrivania per molti dei giornalisti che lavorano oggi all’informazione Rai.

L’idea di accorpare senza ridefinirne la mission Tg1, Tg2 e Rai Parlamento in una prima newsroom, Tg3, RaiNews24 e TgR nella seconda, non ha mai convinto Campo Dall’Orto. Per questo, il direttore generale ha deciso di ricominciare daccapo. E nell’accelerazione della scelta hanno avuto un ruolo anche i fatti di Parigi. Nei giorni seguiti agli attacchi, il dg ha lavorato in prima persona ai palinsesti, in modo che fossero coerenti con la gravità di quanto stava accadendo. Ma non è il suo ruolo, ha bisogno di qualcuno che lo faccia dal punto di vista giornalistico. Per questo lavoro, Carlo Verdelli è considerato perfetto. «Dovunque è andato lo ha fatto innovando racconta chi ha parlato con i vertici sa molto di giornalismo, di multipiattaforma, di gestione vista l’esperienza da manager in Condé Nast. Ha studiato e lavorato sui linguaggi visivi. Da Indro Montanelli ed Enzo Biagi alla Gazzetta dello Sport, la sua è una figura completa». Uno che ha sempre puntato sul mestiere, lontano da appartenenze e cordate politiche. Anche questo ha pesato. La diretta conseguenza è che i tg per ora rimarranno così, con gli attuali direttori responsabili le cui competenze non saranno intaccate da quelle del nuovo direttore editoriale.

L’intenzione è quella di cambiare molto, ma di farlo partendo dai contenuti. Serve una nuova visione strategica e di approfondimento giornalistico. Serve in tempi come questi un linguaggio ben diverso da quello dell’“infotainment”, che si addice a periodi sereni, non a giorni in cui c’è bisogno di spiegare al mondo perché un aereo russo viene abbattuto da un Paese Nato come la Turchia mentre va a bombardare la Siria. Il piano di Gubitosi pensava all’efficienza, dicono i detrattori, non all’efficacia. Quello targato Campo Dall’Orto-Verdelli avrà l’obiettivo di informare di più e meglio, di coprire gli eventi con tutti i linguaggi e sulle diverse piattaforme. Così, per l’immediatezza ci sarà Rainews, per la sintesi i tg e a fianco delle trasmissioni di inchiesta che hanno già un brand vincente, come Report, ne nasceranno di nuove per l’approfondimento. Il senso è che se delle risorse saranno liberate facendo in modo che le edizioni dei tg non siano più la fotocopia l’una dell’altra, quelle professionalità verranno usate per fare altre cose.

Quindi niente esuberi, come annunciato martedì dalla presidente Monica Maggioni in commissione di Vigilanza Rai. Ma un ripensamento profondo di cui la nomina di Carlo Verdelli è solo il primo tassello. Quel che è certo, è che se anche resteranno redazioni separate, Tg1, Tg2, Tg3 e Rainews saranno completamenti ripensati. La logica è la stessa che i nuovi vertici stanno applicando alle reti: ogni pezzo deve avere una sua precisa identità. Il punto non è quanti tg ci sono, ma il racconto che fanno della realtà, con quali linguaggi, a partire da quale target. Il centro del progetto sull’informazione adesso è questo: diversificare, raccontare e spiegare meglio. E infine, ancora una volta, far sì che i contenuti prodotti dalla Rai possano essere fruiti ovunque: sul piccolo schermo come sullo smartphone, sull’ipad o collegandosi col computer di casa. La parola d’ordine consegnata da Campo Dall’Orto a Verdelli è “contemporaneità”. Dopo il voto del cda, cominceranno a lavorarci.

 

Rassegna stampa: Il Messaggero, pagina 11.

Riforma delle news oggi al Cda Rai

«Oggi finalmente in Cda Rai Riforma Newsroom, ferma da nove mesi». Lo scrive su Twitter Michele Anzaldi, deputato del Pd e segretario della Vigilanza Rai, pubblicando il link all’audizione alla Camera di Monica Maggioni di un anno fa. In quell’occasione l’attuale presidente Rai si disse favorevole addirittura a un’unica testata giornalistica che accorpi gli attuali tg, laddove il piano del dg Luigi Gubitosi prevedeva la creazione di due «newsroom». Martedì, parlando in Vigilanza, Maggioni e Campo Dall’Orto hanno escluso esuberi dalla realizzazione del piano, ipotizzando semmai l’assunzione di nuove professionalità.

 

(Nella foto Carlo Verdelli)