Pubblicato il 25/11/2015, 11:34 | Scritto da La Redazione
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Rai, il tetto agli stipendi fa risparmiare 2 milioni. No alla pay – Dl salva-banche in manovra

Rai, il tetto agli stipendi fa risparmiare 2 milioni. No alla pay – Dl salva-banche in manovra
Dg e presidente in Vigilanza. Domani le newsroom in Cda, ma il piano potrebbe cambiare. Dubbi dei tecnici della Camera su canone Rai, imposta registro, stop Imu-Tasi su case in comodato.

Rassegna stampa: L’Unità, pagina 7, di Natalia Lombardo.

Rai, il tetto agli stipendi fa risparmiare 2 milioni. No alla pay

Dg e presidente in Vigilanza. Domani le newsroom in Cda, ma il piano potrebbe cambiare.

L’obiettivo principale è: trasformare la tv pubblica in “mediacompany”, la diffusione dei prodotti con il marchio Rai su ogni piattaforma. È anche una rivoluzione culturale, per l’azienda di viale Mazzini ancora così legata alla sua natura di broadcaster radiotelevisivo. Cambiamenti previsti anche sul piano della qualità: dal primo maggio 2016 RaiYoyo e Rai 5, canale culturale, saranno senza pubblicità. Ieri i vertici Rai sono tornati in commissione di Vigilanza per rispondere alle domande dei parlamentari. Il direttore generale, Antonio Campo Dall’Orto, ha spiegato che la strategia per la multipiattaforma sarà messa a punto nel piano industriale, fra qualche mese. A dicembre dovrebbe essere approvata anche al Senato la riforma della governane (è in commissione Lavori pubblici) che darà al dg i poteri di amministratore delegato. Il pagamento del canone Rai nella bolletta elettrica è un fatto «positivo», per Dall’Orto, perché «la certezza di risorse permette di pianificare» le azioni. «Oltre a essere un canone ridotto il più basso d’Europa il fatto che tenda a diminuire l’evasione è un elemento positivo, perché l’alta evasione infastidisce gli utenti che pagano».

I primi effetti della “rivoluzione” si vedranno in primavera, anche se già sono stati incassati accordi con Sky per Rai 4 sul canale 104 e con Netflix per la diffusione di Suburra. Il dg ha assicurato che la Rai non ha «nessuna intenzione di entrare nel mercato pay e di acquisire il calcio a pagamento. Abbiamo la volontà di costruire un’offerta multipiattaforma molto incisiva». Del resto il servizio «non credo possa comprare diritti dei prodotti americani o quelli del calcio», quindi si deve valorizzare quello che c’è: 17mila contratti, chiarire il piano diritti tv. E se ancora Rai Pubblicità è guidata da Piscopo, Dall’Orto ha fatto capire di aver fermato la sua politica di sconti prezzi bassi con «successi». Che il Cavallo Rai si stia muovendo si è visto anche con la risposta immediata sul dramma di Parigi: palinsesti saltati (e su questo la presidente Monica Maggioni ha riconosciuto «la rapidità da parte del dg con cui si è messo mano ai palinsesti»), Tg in diretta, programmi di intrattenimento “tarati” sull’attualità, anche a RadioRai, che ha dato un grande contributo insieme a RaiNews.

E i talkshow, ha aggiunto il dg«non sono più un pollaio dove non si capisce niente». Domani il Cda discuterà delle newsroom, ma il piano lasciato dall’ex Dg Gubitosi potrebbe cambiare, infatti si parla da una atre “stanze” informative. I commissari della Vigilanza, soprattutto Cinque Stelle e FI, hanno insistito perché torni il tetto degli stipendi a 240mila euro. Dell’Orto ha spiegato che il “tetto” è stato messo ai 44 soggetti che prendevano di più. Poi la Rai ha emesso un bond, «che ha fatto risparmiare all’azienda 8 milioni di euro» così a 15 dirigenti dei 44 è stato rialzato lo stipendio ai livelli precedenti (non oltre i 340mila euro), secondo la legge sulle aziende quotate, e altri 4 adeguati al mercato: la Rai ha risparmiato «2 milioni di euro l’anno». Sia il dg che la presidente pensano a un mix di personale interno e esterno. Dall’Orto ha già pescato dal bacino Mtv persone dalla testa 2.0: le strategie per l’offerta digitale su web, mobile e social da dicembre a GianPaolo Tagliavia (ex IpgMarketing, Mtv e Publitalia), Cinzia Squadrone responsabile marketing, da Discovery, il capo staff Guido Rossi (da Viacom e Mtv). Cercasi direttore “creativo”: da viale Mazzini 100 domande.

 

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 12, di Marco Rogari.

Dl salva-banche in manovra

Dubbi dei tecnici della Camera su canone Rai, imposta registro, stop Imu-Tasi su case in comodato.

Un inserimento del decreto salva-banche direttamente in manovra. Con il trascorrere delle ore è un’ipotesi che sta prendendo sempre più corpo. Tanto, è vero che è stata valutata ieri dai tecnici del ministero dell’Economia poco prima dell’avvio formale dell’iter della legge di stabilità in commissione Bilancio alla Camera. Anche a causa della mole di provvedimenti all’esame del Parlamento il Governo sarebbe orientato a riprodurre per il Dl, che prevede il salvataggio di quattro Istituti di credito (Cassa di Ferrara, Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti), la stessa operazione già realizzata per il decreto salva-Regioni nel primo passaggio della manovra al Senato con un emendamento ad hoc. E questa modifica dovrebbe aggiungersi a quelle già in rampa di lancio: la maxi-dote da 1 miliardo per la sicurezza annunciata ieri dal premier insieme a i altro miliardo sul fronte cultura-educazione il pacchetto sud; i ritocchi ai giochi e il rafforzamento dell’opzione donna sul versante pensioni. Il tutto, come ha chiarito lo stesso Matteo Renzi, rinunciando ad anticipare il taglio dell’Ires nel 2016 anche nel caso di ok della Ue alla clausola migranti e tenendo comunque conto anche dei correttivi presentati dai deputati.

I gruppi parlamentari dovranno presentare i loro emendamenti entro venerdì 27 novembre alle ore 18,30 secondo la tabella di marcia stilata ieri dalla commissione Bilancio di Montecitorio che prevede un iter rapido con l’inizio delle votazioni domenica 6 dicembre per chiudere l’11 dicembre con il mandato ai relatori, Fabio Melilli (Pd) e Paolo Tancre di (Ap). L’obiettivo è di far approdare il testo in Aula il 14 dicembre. Intanto ieri è arrivato il dossier del Servizio Bilancio di Montecitorio. A finire nel mirino dei tecnici della Camera l’imposta di registro agevolata che potrebbe produrre minor gettito, il nuovo sistema rateizzato di versamento con la bolletta elettrica del Canone Rai introdotto al Senato perché garantendo il flusso di pagamenti da luglio 2016 e non più dai primi due mesi dell’anno potrebbe produrre effetti negativi in termini di cassa. Sotto la lente anche un altro correttivo del Senato: lo stop a Imu-Tasi sulla prima casa data in comodato d’uso ai figlio a un parente diretto: i tecnici chiedono lumi sulla tassazione da applicare al comodante sulla sua nuova residenza nel caso risulti abitazione principale.

Anche il salvataggio del Gran premio di Formula 1 di Monza non convince del tutto i tecnici che chiedono se sia garantita la clausola di neutralità finanziaria. Osservazioni anche su altre misure: dall’abolizione della tassa sugli imbullonati al fronte tagli (sanità e metodo Consip per i ministeri) fino al pareggio di bilancio per gli enti locali e ai giochi. Quanto al “salva-banche” a confermare che è «tecnicamente possibile» inserirlo nella “stabilità” è il presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia (Pd). Nel travaso nella manovra il “salva-banche” potrebbe tra l’altro anche subire qualche aggiustamento. I tecnici sarebbero già al lavoro su un altro correttivo per contenere l’impatto del previsto taglio dell’Ires (a questo punto sicuramente dal 2017) sul conto economico delle banche visto che con la riduzione dell’aliquote di 3,5 punti si ridurrebbe anche la deducibilità fiscale dei crediti in sofferenza con una ripercussione negativa sul patrimonio degli istituti di credito (si sono ipotizzati 4-6 miliardi). Due sarebbero le opzioni allo studio:

La prima guarda al modello spagnolo che prevede di poter rendere la convertibilità delle Dta da gratuita a onerosa attraverso un “canone” annuale; la seconda possibilità consentirebbe di continuare ad avvalersi della deducibilità con la vecchia aliquota pagando in cambio un’imposta sostitutiva dell’Ires. Tra i possibili ritocchi in arrivo anche una modifica sulle assunzioni dei medici legata alla questione nuovo orario. E soprattutto il pacchetto Sud. Ad auspicare che il nodo venga sciolto durante il cammino della “stabilità” a Montecitorio è il presidente del Senato, Piero Grasso. Per Boccia occorre mettere fine a interventi anno per anno e legare le nuove «misure sia sul lavoro che sugli investimenti e ricerca» alla programmazione europea pluriennale (quindi fino al 2020).

 

(Nella foto Monica Maggioni e Antonio Campo Dall’Orto)