Pubblicato il 08/10/2015, 22:00 | Scritto da Gabriele Gambini
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“L’Isola di Adamo ed Eva” : quando “Uomini e Donne” finisce sul lettino di Freud

“L’Isola di Adamo ed Eva” : quando “Uomini e Donne” finisce sul lettino di Freud
Il dating show di Deejay Tv, superate le curiosità iniziali sulla nudità dei protagonisti, utilizza il corpo per raccontarne le fragilità. E scatena il mondo social.

Idillio. Lei bionda carina, lui tatuato muscoloso romano.

“Ciao”.
“Ciao”.
“Tutto bene?”
“Tutto bene e tu?”.
“Che cosa fai nella vita?”.
“Faccio l’educatrice cinofila”.
“Ci…che?”.
“Lavoro con i cani”.
“Ah, bello”.

Interruzione dell’idillio causa arrivo del secondo pretendente.

“Dimostrerò a mister Amatriciana che sono io il ragazzo più interessante”.

Sulle prime, i dialoghi de L’isola di Adamo ed Eva non sembrano shakespeariani, ricordano le conversazioni che si fanno in ascensore o i fotoromanzi che si leggono sotto al casco della permanente, del resto non è la dialettica dei concorrenti a scaldare le aspettative del dating show per nudisti condotto da Vladimir Luxuria su Deejay Tv. Sono i corpi. Anche se pixellati all’altezza dei gioielli di famiglia (poca è la differenza tra la versione “soft” e quella XXX), i corpi ci sono. Si muovono nel triangolo amoroso confezionato ad arte nella prima puntata: la bella, il fisicato di poche parole, il ragazzo loquace con la pancetta da impiegato del catasto, le sfide per mettersi in mostra all’occhio di lei, la scelta di lei tra i due pretendenti, la vestizione con risposta definitiva dell’interessato. Superate le timidezze iniziali, però, i corpi smettono di adempiere alla loro funzione acchiappa-share e diventano il mezzo per raccontare altro. Grazie ai fondamentali espedienti narrativi di Luxuria (sta a questo format come Costantino Della Gherardesca sta a Pechino Express) e a un montaggio incisivo, l’introspezione fisica dei protagonisti diventa introspezione psicologica, e mostra quel che sotto sotto un po’ ci si aspettava: l’apparire contraddice l’essere, chi con la sua fisicità sembra spaccare il mondo a volte indossa solo una corazza e nasconde l’animo di un gattino.
J-Ax, a proposito del suo Sorci Verdi, ha detto: «È come se Lettermann sotto acido si limonasse un Muppet». Ecco. L’isola di Adamo ed Eva, invece, è come se «Uomini e Donne sotto Viagra finisse sul lettino di Freud». Incuriosisce, scatena un putiferio di commenti demenziali sui social, piacendo di più, come tutti i dating show, agli amanti della masturbazione mentale che agli amanti di quella fisica. Per quest’ultima, sono più indicate le sempreverdi commedie all’italiana, dove il nudo non è mai integrale e gli abiti succinti caricano i corpi di sottintesi più pruriginosi, o un giretto sul web.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto un momento de L’Isola di Adamo ed Eva)