Pubblicato il 22/06/2015, 19:07 | Scritto da Andrea Amato
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Sebastiano Lombardi, direttore Rete 4: “L’anno prossimo cercheremo di consolidare e migliorare i nostri fiori all’occhiello”

Sebastiano Lombardi, direttore Rete 4: “L’anno prossimo cercheremo di consolidare e migliorare i nostri fiori all’occhiello”
Il numero uno della rete Mediaset ha incontrato quattro testate on line, tra cui TvZoom, per fare per la prima volta un bilancio della stagione di successo appena conclusa.

Cologno Monzese con oltre 30 gradi sull’asfalto. Interno giorno, terzo piano della palazzina dirigenziale di Mediaset. Sebastiano Lombardi, direttore di Rete 4, ha deciso di incontrare quattro testate on line per fare un bilancio del suo primo anno a capo della rete del Biscione: «Vorrei fare io le domande a voi, e non il contrario. Voi del web intercettate prima di tutti i gusti del nostro pubblico e attraverso i commenti che lasciano i vostri lettori mi faccio un’idea di cosa pensa realmente l’audience», parte così, con una captatio benevolentiae, l’insolito meeting. Dopo vent’anni di marketing, e gli onori delle cronache fino a oggi più per la sua vita privata (è sposato con la soubrette Elenoire Casalegno), Lombardi ha saputo dimostrare che anche un carrozzone come Mediaset può reagire al mondo che cambia con una certa velocità. «Il successo di quest’anno di Rete 4 lo si deve alle grandi professionalità che ogni giorno compongono questo complesso mosaico, faccio un nome per tutti: la mia vice Cristina Veterano», dice il direttore in sala riunioni davanti al buffet e alla sua squadra. E con questa seconda captatio si chiude l’incontro.

In mezzo tante domande, ma soprattutto l’onestà di rispondere senza nascondersi dietro frasi fatte, ma con sincerità: «Per questo non abbiamo i soldi», oppure «questo è un merito della direzione precedente, non mio». O come nel caso del successo della stagione, La strada dei miracoli: «L’anno prossimo dobbiamo migliorarlo ancora di più, dovremo cercare di far vibrare le emozioni del pubblico, ma senza retorica». Già, perché la missione della prossima stagione sarà consolidare i titoli che ha lanciato con soddisfazione quest’anno, cercando dove possibile di ringiovanire il pubblico, per dargli un baricentro più solido e «meno in balia delle isterie di consumo».

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E con gli attacchi che arriveranno sul campo della televisione generalista da parte di Discovery e Sky cosa si fa? Perché il tema è un po’ quello: Rai e Mediaset hanno abituato il pubblico a prime serate infinite, cannibalizzando totalmente le seconde, ma soprattutto allungando i tempi per racimolare più pubblicità nell’access prime time. Ora i nuovi editori cercano di dare prodotti più veloci, per avere alle 22.30/23 la seconda serata. «Non si scardinano abitudini di consumo se il consumo non lo chiede. E credo che nei prossimi tre anni questo non accadrà. Poi si vedrà», risponde con la sicurezza di chi per anni ha cercato di interpretare l’audience attraverso dati e ricerche. E poi a ruota libera su Del Debbio, che ha saputo trovare la chiave giusta per mantenere vivo il talk show di attualità, o su Maurizio Costanzo, che ha resuscitato il suo gioiello grazie a un tema che nessuno più affronta: la famiglia. Passando per Forum, Quarto Grado, Quinta colonna, Alive e il già citato La Strada dei miracoli, e l’evento dedicato a Gianni Bella, che vorrebbe ripetere al più presto, sapendo che il taglio non è quello prettamente musicale, ma quello del racconto di una storia. In attesa della presentazione dei palinsesti autunnali (appuntamento sempre a Cologno Monzese il 30 giugno), l’anticipazione sull’estate di Rete 4: «Ci affideremo ai “cicli” di film. Ovvero cercheremo di creare una relazione con il nostro pubblico, fidelizzandoli su cicli tematici di pellicole non di prima visione». Brindisi, strette di mano e saluti. Se questo è lo standard della nuova generazione dei dirigenti Mediaset, allora il futuro non è così fosco a Cologno Monzese.

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(Nella foto Sebastiano Lombardi)