Pubblicato il 24/04/2015, 13:03 | Scritto da Andrea Amato

Il giovedì nero della Rai: le tre reti insieme non raggiungono la soap di Canale 5. E l’età media è sempre più alta

La serata televisiva di ieri in Viale Mazzini potrebbe essere definita il “giovedì nero”. La fiction spagnola di Canale 5, Il Segreto, ha registrato il 19,20% di share media con 4,8 milioni di spettatori, mentre le tre reti Rai sommate non arrivano a pareggiare la soap di Cologno Monzese. Lo show di Rai 1, Senza parole, con Antonella Clerici non gode del cambiamento di giorno: ieri ha portato a casa il 13,33% di share media con 3,075 milioni di contatti. Virus su Rai 2, con Nicola Porro, ha fatto il 3,62% con 862mila spettatori e lo speciale di Rai 3 Io leggo perché, con Pierfrancesco Favino, ha registrato il 2,73% di share media con 667mila italiani collegati. Un tonfo davvero imbarazzante. La tv di Stato sta vivendo il momento peggiore della sua storia, incapace di affrontare il cambiamento sociale e di costumi nella fruizione dei contenuti televisivi. Incapace di cambiare ritmo, di adattarsi ai mutamenti che il medium sta imponendo, fagocitata sempre più dalla crescita di editori moderni e dinamici.

Analizzando nel dettaglio alcuni dati, oltre all’erosione degli ascolti, emerge un fatto più angosciante per il futuro di Viale Mazzini: l’età media del suo pubblico che aumenta, perché non si riesce più a intercettare audience giovane. L’ammiraglia Rai ieri sera è stata seguita da spettatori con un’età media di 61 anni (lo stesso programma, in onda sabato scorso, aveva un’età media di 63 anni, contro i 47 anni del concorrente Amici di Maria De Filippi). Ad avvalorare questa preoccupante analisi, che mette in luce l’inadeguatezza dei dirigenti di Rai 1, c’è anche il nuovo rotocalco di moda, Top – Tutto quanto fa tendenza, che mercoledì ha raccolto 1 milione di spettatori di 64 anni. Per intenderci, l’omologo di Canale 5 (non proprio una rete a vocazione giovanilistica), X-Style ha un pubblico medio di 53 anni.

Dal punto di vista del riposizionamento, della sperimentazione e del tentativo di abbassare l’età dell’audience, la rete pubblica che meglio sta facendo questo percorso è Rai 2, che con The Voice of Italy intercetta spettatori medi di 45 anni e con Made in Sud di 42 anni. E per chiudere questo grido di allarme, registriamo come la puntata di ieri sera di Italia’s Got Talent su SkyUno sia stata vista da un pubblico con un’età media di 36 anni. Ecco, quando si dice editori moderni e dinamici. Insomma, oltre a governance, rinnovo della concessione pubblica, consiglio d’amministrazione e tetto pubblicitario, forse è il caso che per la Rai si inizi a parlare anche di strategie editoriali sensate, e aggiornate al momento storico che stiamo vivendo. Prima che sia davvero troppo tardi.

 

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(Nella foto Antonella Clerici)