Pubblicato il 02/10/2013, 10:03 | Scritto da La Redazione

GIANCARLO SCHERI: «CANALE 5 SQUADRA VINCENTE. E SOGNO UN NUOVO “DRIVE IN”»

GIANCARLO SCHERI: «CANALE 5 SQUADRA VINCENTE. E SOGNO UN NUOVO “DRIVE IN”»
Si parla di crisi della televisione e intanto aumenta il tempo che si passa davanti alla tv; si parla del logorio dei talk show politici che intanto prolificano su tutte le reti, a tutte le ore. Al Corriere della Sera, risponde Giancarlo Scheri: «la tv generalista non è morta, a Bonolis affiderei un programma sui […]


Si parla di crisi della televisione e intanto aumenta il tempo che si passa davanti alla tv; si parla del logorio dei talk show politici che intanto prolificano su tutte le reti, a tutte le ore. Al Corriere della Sera, risponde Giancarlo Scheri: «la tv generalista non è morta, a Bonolis affiderei un programma sui libri».meta name=”Canale 5, Drive in, Giancarlo Scheri, Talk show, Bonolis”

Rassegna Stampa: Corriere ella Sera, pagina 53, di Maria Volpe.

Il direttore Giancarlo Scheri: la tv generalista non è morta, a Bonolis affiderei un programma sui libri.

«Canale 5 squadra vincente. E sogno un nuovo Drive in»

MILANO – Si parla di crisi della televisione e intanto aumenta il tempo che si passa davanti alla tv; si parla del logorio dei talk show politici che intanto prolificano su tutte le reti, a tutte le ore.

Che ne pensa Giancarlo Scheri, direttore di Canale 5?
«La tv generalista avrà ancora lunga
vita e la nostra strategia è usare Internet e i social network come volano per i programmi. Canale 5 è un brand fortissimo perché ha i più grandi talenti della tv».
Nomi?
«Antonio Ricci, leader dopo 26 anni facendo opinione, satira, denuncia sociale. Maria De Filippi, regina incontrastata degli ascolti, il sabato vince qualunque programma faccia. Paolo Bonolis, Gerry Scotti, Barbara D’Urso».

Insomma va tutto bene? Mattino 5 ha qualche problema…
«E partito un po’ basso all’inizio di settembre, ora è già salito».
Talk show politici: la crisi c’è, gli ascolti non sono brillanti.
«Quando la società e la politica danno spunti interessanti, i talk show danno ascolti interessanti. Il rischio di saturazione esiste, ma tutto sta nella capacità di differenziarsi. Conta molto la capacità di chi lo fa».

Parliamo di «Matrix» e di Luca Telese.
«Telese è uno dei giornalisti più preparati a livello politico. Il passaggio dal ghetto di La7 al bagno di folla di Canale 5 è stato positivo. Il “Matrix” di Telese è un nuovo prodotto a tutti gli effetti, per questo deve ancora costruire il suo pubblico. Già nelle ultime puntate l’ascolto è cresciuto».
Chi continua a crescere è Barbara D’Urso. Tutti la criticano e lei con «Pomeriggio 5» batte «La vita in diretta» (si è perfino dimesso un capo struttura di Raii) e domenica ha portato a casa un inaspettato testa a testa contro Mara Venier.
«È vero, “Pomeriggio 5” batte sempre “La vita in diretta”. Per il resto, della concorrenza non parlo. Barbara è un vero animale da telecamera».
Dispiaciuto per l’addio di Rita Dalla Chiesa?
«Sì, molto, perché Rita è una grande professionista e una grande amica. Ma apprezzo molto il lavoro che sta facendo ora a “Forum” Barbara Palombelli: la sua capacità di guardare al sociale ha reso il prodotto molto più moderno».
Rita Dalla Chiesa, come peraltro Salvo Sottile, sono andati a La7 dove Urbano Cairo vuole allargare gli orizzonti: non più una tv di nicchia ma una tv (quasi) generalista.
«È certamente una scelta curiosa. Non sarà facile entrare nell’orto della tv generalista con un programma quotidiano (il nuovo pomeriggio di Rita Dalla Chiesa, in partenza su La7, ndr) che va contro le due ammiraglie che hanno pubblici così fidelizzati. Certo noi non siamo preoccupati».

Altre scelte curiose che vede in giro?
«Quella della Rai, che è servizio pubblico, di mandare in onda due volte a settimane, le repliche di Montalbano».

Però anche voi: a gennaio ancora Grande fratello…
«L’obiettivo questa volta è scegliere il cast forte come quello del 2000 della prima edizione. Cerchiamo ragazzi con personalità e carisma».
Questo è il passato. Un sogno almeno per il futuro.
«Vorrei fare un programma come “Apostrophe” e lo farei condurre a Bonolis gran divoratore di libri. E il ritorno di “Drive in”».