Pubblicato il 24/07/2013, 15:32 | Scritto da La Redazione

CARLO LUCARELLI IN VIDEO CON LA BANDABARDÒ : «MA QUESTA È TUTTA UN’ALTRA STORIA»

Presentato ieri al Giffoni Film Festival il docufilm “Bandabardò, un mistero italiano”, dai toni molto ironici, sui vent’anni di carriera della band fiorentina.

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Dopo gli attriti con Rai3 e la cancellazione del programma Blu Notte per problem idi budget, Carlo Lucarelli torna in video ed è il protagonista di un docufilm dissacrante sulla carriera della band fiorentina Bandabardò, che celebra in quest’anno i vent’anni dalla nascita. E il risultato è sorprendente: dimenticate la chiave narrativa delle storie noir e l’enfasi sui fatti di cronaca. Qui Lucarelli, mantenendo il ritmo serrato, il suo linguaggio e il suo modo di scrivere, fa dell’ironia e dell’autoironia le chiavi per raccontare le strane vicende della band più demonizzata dai critici italiani. Bandabardò, un mistero italiano è infatti un racconto in stile noir sul  «mistero della Bandabardò», fenomeno musicale che riempie le piazze in Italia e all’estero, che vede la collaborazione di numerosi artisti, ma continua a restare orgogliosamente un fenomeno underground snobbato dall’intellighenzia musicale italiana. «Carlo è bravissimo, riesce a essere interessante anche parlando di noi», spiega la banda con una battuta. «La  lucarellizzazione del testo, con le sue frasi tormentoni tipo “Ma questa  è un’altra storia” o il fatto di scadenzare sempre le date ci ha aiutato molto nella  scrittura. E lo stile ci rappresenta totalmente, non è celebrativo, ma dissacrante e all’insegna dell’ironia».

Non si sa invece se il docufilm, che contiene numerosi filmati storici di concerti della Bandabardò sia in Italia che all’estero, oltre ai cameo di Max Gazzè e Daniele Silvestri, avrà prossimamente una messa in onda televisiva.

 

Alfio Rossi

 

(Nella foto Carlo Lucarelli)