Pubblicato il 07/03/2012, 18:02 | Scritto da La Redazione

LA SERIE SU FELICE MANIERO ACCENDE LE CRITICHE. SKY REPLICA: «È UN ROMANZO»

LA SERIE SU FELICE MANIERO ACCENDE LE CRITICHE. SKY REPLICA: «È UN ROMANZO»
{Summary}Presentata la fiction di Sky Cinema ispirata alla storia del boss malavitoso Felice Maniero, in onda il 12 e il 19 in prima serata. Protagonista Elio Germano. Già scattano le polemiche sul rischio di trasformare grandi criminali in uomini da emulare {/Summary} Sky Cinema realizza una fiction dal titolo Faccia d’angelo, ovviamente ispirata a Felice […]

{Summary}Presentata la fiction di Sky Cinema ispirata alla storia del boss malavitoso Felice Maniero, in onda il 12 e il 19 in prima serata. Protagonista Elio Germano. Già scattano le polemiche sul rischio di trasformare grandi criminali in uomini da emulare {/Summary}

Sky Cinema realizza una fiction dal titolo Faccia d’angelo, ovviamente ispirata a Felice Maniero, il boss della mala del  Brenta, chiama Elio Germano per farne il protagonista, e lui, il Boss, che fa? Nella mattina stessa della presentazione alla stampa della fiction rilascia un’intervista al quotidiano Il Gazzettino dalla località segreta in cui vive ormai sotto falso nome dopo essere uscito dal carcere, in cui sentenzia: «Quella fiction stravolge la verità, a giudicare dai promo televisivi propone una realtà lontana anni luce da quella vera della malavita. Non è così che si comporta un malavitoso. Non voglio che i giovani siano affascinati dalla delinquenza. Comandavo più di trecento persone e l’unico che ha veramente guadagnato soldi sono stato io. Tutti gli altri sono in galera, vecchi, distrutti, disperati».

Bene, siamo felici della redenzione dell’ex criminale, ma il tempismo con cui ha scelto di intervenire sa di pubblicità, visto che i promo vanno in onda su Sky da diverso tempo.

D’altronde era prevedibile che la miniserie, in onda il 12 e il 19 su Sky Cinema in prima serata, diretta da Andrea Porporati, autore anche del soggetto, avrebbe suscitato polemiche. Era già successo con la serie Romanzo Criminale, così come con il film su Renato Vallanzasca e prima ancora con la fiction su Totò Riina Il Capo dei capi: l’accusa è sempre la stessa: il crimine affascina, soprattutto i giovani, con il rischio di promuovere pessimi esempi. E così se un gruppo di senatori del Pdl ha pensato bene di invitare Sky a trasmettere il film-tv in seconda serata, lo stesso Elio Germano, per la prima volta protagonista di una miniserie tv, spiega: «Non ho cercato di interpretare Felice Maniero per come era realmente, altrimenti avrei cercato di parlargli, di contattarlo. Il nostro non è un film su un criminale, ma su una patologia della nostra epoca, quella di seguire il successo a tutti i  costi, di essere belli e invidiati. Il percorso che fa il personaggio è emblematico: parte all’apice e poi finisce in un mare di solitudine e tristezza. La nostra storia è chiaramente romanzata, io mi sono limitato a creare un personaggio che ricordasse come la gente raccontava Maniero. Detto questo non credo in una tv educatrice, ma nell’arte che crea discussione anche su temi scomodi. Lo spettatore deve avere gli strumenti per costruirsi la propria verità, piuttosto che subire quella altrui. Resta il fatto che questa non è una biografia». Tzanto è vero che il nome di Felice Maniero non viene mai pronunciato durante la fiction. «Toso» viene chiamato da tutti.

Chi vorrà conoscere la vera storia di Felicetto, detto Faccia d’angelo, il ragazzo veneto, cresciuto tra i contadini veneti, diventato abile imprenditore del crimine tra sequestri, rapine, spaccio di droga e contrabbando di armi, potrà sempre guardarsi su History Channel il documentario La Mala del Brenta, in onda negli stessi giorni del film-tv alle 22.40. «Vorrei rassicurare Maniero – ironizza il regista – Noi non ne facciamo un modello positivo, anzi. Il film racconta che il sangue chiama sangue e si conclude con questa domanda: “Ne è valsa la pena?” Sono ragionevolmente sicuro che gli spettatori diranno di no». Anche Germano torna sulle polemiche scatenate da Maniero. «Ciascuno vive con difficoltà il fatto di rivedersi in tv, se qualcuno facesse un film su di me diventerei matto. Ammetto però che mi piacerebbe sentire da lui com’era la sua vita».

Nel cast della fiction oltre a Katia Ricciarelli, nei panni della madre del Boss veneto, ci sono molti giovani talenti: l’esordiente Linda Messerklinger (Morena la donna per

la quale Toso perde la testa), Matteo Cremon (Tavoletta), Andrea Gherpelli (il Moro), Giannantonio Martinoni (Bepi), Fulvio Molena (Shei), Diego Pagotto (il doge).

«Ho vissuto i tempi di Maniero – ricorda la veneta Ricciarelli – Essendo anche geograficamente vicina ricordo che se ne parlava moltissimo, pur senza ammirazione per quel che faceva. Mi è piaciuto dare alla madre quel lato umano che ogni madre ha nei confronti del figlio, anche se un delinquente. Posso capire cosa significhi nascere e crescere in povertà, perché l’ho vissuto anche io, ma questo ragazzo è stato trascinato da tutto e non ha saputo fermare la sua corsa verso la criminalità. Per questo lo invito a guardarsi la fiction».

Dopo aver raccontato la storia della Banda della Magliana in Romanzo Criminale e quella di Felice Maniero, Sky  ripercorrerà l’era di Tangentopoli in dieci puntate. Ma per la realizzazione della lunga serie i tempi sono ancora lunghi.  

 

Tiziana Leone 

 

(Nella foto Elio Germano)